Frutta essiccata: sfatiamo questo tabù | Fa bene oppure fa male?

Tantissime persone consumano frutta essiccata (disidratata). Ma vi siete mai chiesti se fa bene oppure no? Ecco alcuni aspetti a cui dovreste fare attenzione quando la mangiate.

La frutta essiccata, o disidratata, è al centro di un dibattito che dura ormai da anni. Molti si sono chiesti quali siano effettivamente le proprietà nutritive di questo alimento: frutta a cui viene tolta quasi tutta l’acqua.

frutta essiccata
Frutta essiccata (foto Pixabay)

Durante il processo di essiccazione, la frutta si restringe e quindi presenta una polpa comunque morbida ma praticamente asciutta. Tra i frutti disidratati più consumati ci sono l’uvetta e le prugne ma sono sempre più diffusi anche quelli tropicali come mango e ananas oppure ancora mele, banane e frutti rossi. Spesso, inoltre, vengono canditi con l’aggiunta di zucchero.

Tutti questi frutti hanno sicuramente proprietà benefiche, in quanto si tratta comunque di frutta a cui viene semplicemente tolta l’acqua. Alcune sostanze nutritive vengono mantenute nella stessa percentuale, ma altre si riducono. Vediamo insieme quali sono e se, a conti fatti, la frutta essiccata fa bene oppure fa male al nostro organismo.

Frutta essiccata: sostanze nutritive

frutta essiccata
Frutta essiccata e candita (foto Pixabay)

La frutta essiccata, come detto, è comunque ricca di sostanze nutritive. Alcune di queste sono addirittura più concentrate nella versione disidratata del frutto, mentre altre si riducono notevolmente.

Anzitutto, la frutta essiccata presenta fibra, vitamine e minerali. Se la fibra resta praticamente invariata e i sali minerali addirittura aumentano, un discorso diverso va fatto per le vitamine. Alcune di esse infatti, come a vitamina C, durante il processo di essiccazione vanno praticamente a perdersi. In generale, diciamo che l’apporto vitaminico in un frutto disidratato cala tra il 30% e l’80%.

Dunque: da una parte la frutta essiccata conserva le fibre, fondamentali per favorire un buon funzionamento dell’intestino, e i sali minerali come il potassio che aiuta a mantenere una corretta circolazione sanguigna. Ancora, il ferro e il calcio sono presenti in quantità maggiori rispetto alla frutta fresca: ci sono quindi benefici sia per le ossa sia per contrastare la fatica fisica. Anche gli antiossidanti parrebbero essere maggiori nella frutta disidratata. Ad esempio le antocianine, in grado di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi (responsabili dell’invecchiamento).

D’altro canto, però, le vitamine sono appunto minori e gli zuccheri aumentano. 100 grammi di frutta essiccata possono fornire fino a 300 calorie, inoltre fruttosio e glucosio sono maggiori e quindi stimolano di più l’insulina. Insomma, per non sbagliare possiamo dire che la frutta disidratata si può consumare ma nelle giuste quantità: secondo gli esperti, possiamo mangiarne fino a 40 grammi al giorno.

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