Tutti sappiamo che si è tenuto a Roma il G20. Ma conosciamo il significato di questo incontro annuale? Che cosa è stato deciso dai leader riuniti in Italia?
I notiziari italiani e internazionali sono stati per giorni focalizzati sull’evento che si è tenuto a Roma nel fine settimana del 30 e 31 ottobre. Non stiamo parlando di Halloween, ma del vertice che ha riunito in Italia le principali economie mondiali.
Il G20 è infatti il foro internazionale che ospita i Paesi che, insieme, rappresentano più dell’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta.
Questo incontro si tiene annualmente, il primo è stato nel 1999 e dal 2008 prevede, appunto, lo svolgimento di un Vertice finale con la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo.
Oltre al Vertice stesso, nel corso dell’anno, il Paese ospitante organizza ministeriali, incontri degli Sherpa (ovvero coloro che svolgono i negoziati e favoriscono la cooperazione tra i leader), riunioni dei gruppi di lavoro ed eventi di varia portata.
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I Paesi membri sono Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia a cui si aggiunge come istituzione l’Unione Europea. C’è poi la Spagna, invitato permanente all’evento.
La Presidenza invita ogni anno anche altri Paesi: questi ultimi partecipano attivamente ai lavori del G20 ma in qualità di ospiti. Inoltre, sono presenti svariate organizzazioni internazionali e regionali: in questo modo, il foro assume una rappresentatività ancora più ampia.
La Presidenza di turno ha altresì il compito di stabilire l’agenda del Gruppo e le attività, con la collaborazione degli altri Paesi. La “Troika” ha invece la funzione di assicurare la continuità dei lavori. Composta dal Paese che detiene la Presidenza, il suo predecessore ed il suo successore, attualmente comprende Arabia Saudita, Italia e Indonesia.
Il 30 e 31 ottobre, dunque, si è tenuto a Roma il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20. Ma cosa è stato deciso, dopo soli due giorni di incontri finali?
Anzitutto, i Paesi partecipanti restano impegnati per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi: mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2 gradi e possibilmente, ancora meglio, a 1,5 gradi.
Sempre restando in tema ambiente, si è deciso di interrompere il finanziamento di nuove centrali a carbone all’estero entro la fine del 2021. Questo, però, secondo l’organizzazione Oxfam sarebbe solo uno stop parziale che non aiuterebbe a raggiungere l’obiettivo riguardante la temperatura globale.
Inoltre, è stato confermato il Fondo per il Clima da 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025. Un impegno già fissato che vuole sostenere la transizione ecologica nei Paesi in via di sviluppo e accompagnare quelli più vulnerabili nell’adattamento al cambiamento climatico.
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E’ stato poi siglato un accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea. Il presidente americano, Joe Biden, ha infatti annunciato la rimozione delle tariffe americane su due materie prime europee (acciaio e alluminio). L’UE proporrà di fare lo stesso per 187 prodotti americani.
Infine, dopo anni di trattative è stata approvata la Global Minimum Tax: un sistema di tassazione internazionale che si rivolge ai profitti globali delle corporation e andrà a colpire soprattutto i colossi del web.
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