Ritrovati sui ghiacciai del Monte Rainier, negli Stati Uniti. La loro proliferazione proverebbe che un essere vivente può sopravvivere a temperature estreme.
Miliardi di vermi del ghiaccio di colore nero sono comparsi sul Monte Rainier, nello Stato di Washington negli Stati Uniti. Lunghi circa due centimetri, hanno attirato da subito l’attenzione degli scienziati. Dall’Oregon all’Alaska, queste piccole creature appaiono solo poche ore al giorno dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno: il mistero della loro presenza sui ghiacciai americani ha incuriosito tutto il mondo.
Questi piccoli vermi erano già stati oggetto di studio da parte di alcuni ricercatori, ma ora che se ne è attestata la presenza massiccia ad altitudini così elevate sono diventati ancora più interessanti per il mondo scientifico.
Ricercatori come Scott Hotaling hanno descritto questi minuscoli animali come “le mascotte del ghiaccio“, essendo i più grandi organismi in grado di insinuarsi tra i granelli di ghiaccio e viverci per tutta la loro vita. Qui si nutrirebbero di batteri, alghe delle nevi e tutto ciò che riescono a trovare tra i ghiacci. Essi stessi, inoltre, fungerebbero da cibo per gli uccelli che spesso faticano a trovarne in un ambiente così ostile.
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Per quale motivo, dunque, questi vermi sarebbero di così grande importanza per la scienza? Essi vivono in un ambiente dove, in realtà, sembrava impossibile vi fossero esseri viventi di così grandi dimensioni. Secondo Hotaling, i vermi del ghiaccio sarebbero in grado di sopravvivere per qualche giorno a una temperatura che va dai 24°C a 0°C: oltre questo limite, morirebbero. Il loro nome latino, Mesenchytraeus solifugus, rifletterebbe proprio la caratteristica di evitare il sole.
Considerati i cambiamenti e, in particolare, gli scioglimenti dei ghiacciai, i vermi del ghiaccio dimostrano che questo ecosistema così vulnerabile merita ancora più attenzione e studi più approfonditi. Per questo, la Nasa ha deciso di finanziare la ricerca su questi vermi donando 200 mila dollari al biologo evoluzionista Dan Shain. Sarà proprio lui a occuparsi di studiare da vicino la sopravvivenza dei vermi del ghiaccio in condizioni estreme.
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La Nasa ha infatti ritenuto che le condizioni dei ghiacciai sono molto simili a quelle che si trovano in alcuni pianeti glaciali che potrebbero ospitare gli esseri viventi. Comprendere come questi piccoli organismi riescono a vivere in tali ambienti aiuterà dunque gli scienziati a scoprire la vita in altri mondi freddi, ad esempio su Europa (uno dei satelliti naturali di Giove).
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