La Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Ambientali, istituita dall’Onu, mira a sensibilizzare la popolazione sugli effetti delle catastrofi naturali.
Le catastrofi naturali sono sempre più diffuse in tutto il mondo: fenomeni estremi come terremoti, siccità, alluvioni, tsunami, uragani compromettono la vita di tantissime persone. Per sensibilizzare quante più persone possibile su tutte le conseguenze di questi eventi, nel 1989 l’Onu ha istituito la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Ambientali.
Una ricorrenza che, dal 2009, cade ogni anno il 13 ottobre e punta a ridurre l’esposizione ai disastri naturali e porre l’accento sull’importanza di contenerne i rischi. La maggior parte di queste catastrofi è d’altronde conseguenza del cambiamento climatico, provocato anche dalla deforestazione e dalle emissioni di gas serra.
Nei paesi meno sviluppati, in particolare, le condizioni di povertà e disuguaglianza sociale non permettono di difendersi in modo efficace da queste catastrofi ma anche di prevenire i rischi. Per questo motivo, la ricorrenza del 13 ottobre vuole promuovere attività e campagne indirizzate non solo alle comunità ma anche ai governi.
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Secondo l’ultimo report pubblicato in occasione della Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Ambientali nel 2020, le catastrofi naturali che si sono verificate dal 2000 al 2019 sarebbero quasi raddoppiate rispetto al ventennio precedente.
In questi ultimi 20 anni ci sono stati, infatti, 7.348 gravi eventi catastrofici, responsabili della morte di 1,23 milioni di persone nonché del coinvolgimento di 4,2 miliardi di persone. I danni provocati da queste catastrofi naturali, inoltre, sarebbero intorno ai 2,97 trilioni di dollari.
Nel ventennio 1980-1999, si erano invece verificati 4.212 disastri naturali in tutto il mondo. E’ inutile negare quanto il cambiamento climatico provocato per lo più dalle attività umane sia parte di questo dato allarmante, se non il principale responsabile.
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Non serve andare lontano per comprenderlo: gli eventi estremi che si sono verificati sempre più frequentemente la scorsa estate in Italia, dagli incendi provocati dalle ondate di calore al sud fino alle alluvioni che hanno causato frane e inondazioni nel Nord del Paese, sono un esempio concreto di come la situazione stia diventando irreversibile.
Come fare, dunque, per invertire la rotta? Sicuramente, può aiutare l’attenzione portata a questi fenomeni dalle iniziative pensate per la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Ambientali. Serve, però, implementare sistemi che proteggano le popolazioni dagli effetti degli eventi estremi – in particolare le comunità più fragili.
L’azione più efficace, tuttavia, sarebbe proprio quella di trasformare le attività umane affinché siano più rispettose dell’ambiente. Molto, però, c’è ancora da fare per raggiungere questo obiettivo.
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