Ogni anno, il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace. Un’iniziativa voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’impatto di guerre e violenza nel mondo.
Una giornata dedicata alla pace, alla volontà di rafforzare questo concetto nelle relazioni tra popoli e nazioni, all’appello per cessare le guerre a livello globale. La Giornata Internazionale della Pace è stata istituita nel 1981 grazie a una risoluzione promossa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: dal 2001 si celebra ogni 21 settembre, giorno in cui si chiede di sospendere tutte le ostilità e la violenza nel mondo.
Dapprima la Giornata Internazionale della Pace veniva celebrata il terzo giovedì di settembre, ma è stato poi deciso di dedicare a questa ricorrenza una giornata fissa ogni anno. Il 21 settembre, infatti, si chiede a tutti gli Stati membri dell’Onu ma anche alle organizzazioni governative e non di promuovere iniziative volte a sensibilizzare la popolazione sul tema della pace globale.
L’educazione, la consapevolezza e la condivisione di questa giornata può aiutare a ridurre i conflitti nel mondo e a diffondere un messaggio molto importante: non solo per mettere in luce le conseguenze per le comunità coinvolte nelle guerre o vittime di violenza, ma anche per sensibilizzare sul rispetto dei diritti umani in ogni parte e società del mondo.
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La pace è stata riconosciuta come un diritto nella solenne Dichiarazione sul Diritto dei Popoli alla Pace del 1984, la quale è stata approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu con Risoluzione 39/11. Il preambolo della Carta delle Nazioni Unite, oltre a “salvare le future generazioni dal flagello della guerra“, evidenzia tra i fini dell’organizzazione: “praticare la tolleranza“, “vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato” e unire le forze al fine di “mantenere la pace e la sicurezza internazionale“.
Il tema scelto dalle Nazioni Unite per la ricorrenza nel 2021 è “Shaping Peace Together” (“Plasmare la pace insieme”): un claim che vuole sottolineare quanto sia importante la collaborazione e la condivisione per creare, insieme, la pace globale.
Per far sì che tutti abbiano a cuore la tematica della diffusione della pace, è necessario dunque sensibilizzare partendo dalle scuole. Insegnanti e dirigenti, infatti, sono chiamati a promuovere iniziative volte a far comprendere anche ai più giovani che le guerre coinvolgono non solo gli adulti ma anche i bambini.
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I conflitti “di ieri e di oggi“, secondo quanto sostenuto da Save The Children, “uccidono i bambini e rubano loro l’infanzia che gli spetta“. I docenti, dunque, possono creare attività che coinvolgano i giovani per la promozione della pace e del dialogo non violento.
Le guerre in Siria e Yemen, ma anche la situazione attuale in Afghanistan hanno un peso enorme sui giovani e giovanissimi, e ne condizionano fortemente il futuro. E’ fondamentale, quindi, attivarsi in prima persona per dire basta alle sofferenze che milioni di bambini nel mondo sono costretti a subire a causa delle guerre.
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