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Giraffe nane in Africa, un caso davvero strano e curioso

Esistono le giraffe nane? Dall’Africa arrivano analisi di questi animali con displasie scheletriche, una cosa veramente molto rara in natura.

Tra le giraffe dell’Africa sono stati trovati con nanismo.

Sicuramente sono diverse le condizioni genetiche che causano a questi animali un disturbo della crescita. Una di queste è la displasia scheletrica . Si tratta di un problema correlato al modo in cui le ossa si presentano, in questo caso di una forma di nanismo che porta all’accorciamento delle ossa lunghe. 

I casi riscontrati ci portano in particolare a due esemplari ritrovati in diverse località dell’Africa. Una è una giraffa bionda che si trova in Uganda nel Murchinson Falls National Park. L’altra è una giraffa angolana che si trova in Namibia in una fattoria privata.

Le giraffe dell’Uganda e della Namibia, con gli arti più corti del solito. (Foto: Instagram @giraffe_conservation)

Ad effettuare lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista BMC Research Notes  sono stati i due ricercatori Michael Butler ed Emma Wells.

Gambe più corte per la loro specie ed età

C omplessi sistemi di misurazione sono stati utilizzati per effettuare il paragone tra le altre giraffe e poter arrivare ad una esatta comparazione con queste due che si trovano in Uganda e Namibia. Confrontando queste giraffe con altre della stessa età si riscontra l’ evidente nanismo. 

Gli studiosi hanno scoperto come le ossa radiali e metacarpali erano più corte di quelle degli altri esemplari della stessa specie. Questa ricerca però non è riuscita a rintracciare  un sistema di confronto riguardo la lunghezza del collo e questo perché di fatto ogni tipo di giraffa ha delle caratteristiche assai diverse.

Viene poi evidenziato dagli stessi criteri adottati che gli studi non si possono considerare di certo conclusivi poiché sui campioni in questione non è stata eseguita un’analisi genetica. Un altro limite dello studio è che la dimensione del campione è limitato solo a due casi, gli unici che sono stati sin ora registrati.

Quindi non vi è certezza  che possano esistere altri affetti da nanismo, tuttavia i dati di questa ricerca hanno comunque posto le basi per degli studi di approfondimento che ci porteranno sicuramente ad ottenere ulteriori risposte sull’origine di queste displasie. Al momento infatti restano molteplici le ipotesi. 

Cosa ha causato il nanismo nelle giraffe?

Sicuramente non si conosce le cause precise di questo nanismo da displasia scheletrica in queste due giraffe, ma al momento l’ipotesi più forte è legata alla consanguineità. Si pensa quindi ad un fattore ereditario dovuto alla parentela tra due genitori.

Questa possibilità porta ovviamente a porsi delle domande sul mondo animale e sulle possibili problematiche legate ad uno stato bravo dove l’accoppiamento avviene anche tra esemplari parenti.

Riusciranno a sopravvivere come il resto dei loro coetanei?

Le due giraffe studiate avevano più di un anno, hanno perciò superato lo stato critico di crescita durante il quale di solito si verifica la maggiore mortalità.

Se guardiamo il video dei ricercatori si capisce però che queste giraffe affette da nanismo hanno una grande difficoltà a camminare, n on sappiamo dunque se questa condizione potranno loro di raggiungere l’età adulta.

È facile difatti correlare le difficoltà motorie degli animali selvatici a delle difficoltà nell’aspettativa di vita in quanto questa condizione li rende maggiormente esposti alla merce dei predatori. Inoltre, avendo gambe più corte queste avranno sicuramente maggiori difficoltà a reperire il cibo, non potendo alle fronde superiori degli alberi. 

Cosa accadrà alla loro prole?

Va specificato che entrambe le giraffe sono dei maschi, quindi è improbabile riusciranno a riprodursi proprio a causa delle dimensioni decisamente inferiori rispetto alle giraffe femmine.  Si suppone quindi che questo impedirà il proliferare tra le giraffe anche di questa condizione genetica. Ma ovviamente l’imprevedibilità della natura è l’unica certezza. 

Vedremo negli anni cosa accadrà effettivamente. Questo studio crea intanto un precedente del quale sentiremo parlare nel prossimo futuro.

Clara Barrionuevo

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