La plastica negli oceani è in continuo aumento. Il fenomeno non colpisce solo la vita degli animali marini ma danneggia l’intero ecosistema terrestre. Ecco cosa accade agli uccelli.
Gli addetti ai lavori stanno cercando una soluzione al problema della plastica che è diventato veramente troppo pesante da sostenere. Il rischio è quello di perdere moltissime specie.
Il riciclo e soprattutto la prevenzione nella produzione di rifiuti sono sicuramente la condizione necessaria per evitare che questi elementi vadano a invadere letteralmente gli habitat naturali, in particolar modo i mari.
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I ricercatori del Museo di Canterbury, in Nuova Zelanda, hanno sottolineato come tra le specie animali più colpiti vi siano gli uccelli marini. Sulla base della scoperta di detriti di plastica presenti nel loro stomaco si è arrivati a questa tragica conclusione. L’analisi è nata su un campione di berte fuligginose decedute a Chatham Rise e in alcuni punti della costa meridionale della Nuova Zelanda.
Paul Scofield, curatore della sezione storia naturale e professore dell’Università di Canterbury, uno degli esperti che si è adoperato per lo studio, ha sottolineato che: “Questa è veramente una grave minaccia per le specie di uccelli marini in tutto il mondo. Conoscere il modo in cui questi animali ingeriscono la plastica potrebbe aiutarci ad affrontare il problema”.
Come fa la spazzatura a raggiungere lo stomaco e perché tutti gli uccelli sono in grande pericolo?
La scoperta in Nuova Zelanda ha avuto un impatto globale importante. Mari di bottiglie, cannucce e bicchieri naufragano liberi negli oceani.
Gli uccelli costieri raccolgono delle particelle di plastica e le portano verso i loro nidi ingerendo spesso alcuni pezzi o catturandoli per portarli come cibo ai loro piccoli.
Lo studio specifica come con molta probabilità queste specie confondono le plastiche che galleggiano in acqua credendo questo cibo o prede e se se ne cibano.
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A differenza di quanto si possa credere, che la quantità di plastica ingerita dagli uccelli sia poca o molta il risultato è lo stesso la morte vista la perforazione degli organi interni o l’intossicazione di componenti che si diffondono nel circolo sanguigno.
Qualora sopravvivessero a queste due prime cause di mortalità comunque questo accumulo porta a danni all’apparato digerente o ai reni.
La situazione degli ecosistemi marini in generale è aggravata dall’enorme quantitativo di plastica generata quotidianamente in tutto il mondo e soprattutto il tempo che questa impiega a degradarsi quando viene scartata.
La Seo Birdlife, la più antica ONG con missione ambientale della Spagna, ha sottolineato come gli uccelli siano il miglior indicatore della salute degli ecosistemi costieri. Nelle Isole Canarie ad esempio si sta cercando di sensibilizzare sull’importanza di ridurre i consumi.
La fondazione ha specificato: “Siamo impegnati a cambiare il modello di consumo verso una riduzione degli sprechi e dell’usa e getta andando verso un modello di consumo circolare in cui nessun rifiuto è spazzatura ma sempre una nuova risorsa“.
Se il problema nasce nelle nostre case, a causa del proliferare della cosiddetta (in)civiltà dell’usa e getta, la magnifica notizia è che allo stesso modo possibile che i gesti di ognuno incidano in modo positivo per ridurre alla fonte questo fenomeno causa di morte e degrado.
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• non disperdere mai un contenitore o un qualsiasi oggetto nell’ambiente. Se vai in spiaggia, al mare, a passeggiare riporta a casa tua i rifiuti e differenziali correttamente.
• cerca di utilizzare contenitori di alimenti più volte per evitare di aumentare l’uso e getta.
• acquista prodotti sfusi, alla spina per diminuire gli imballaggi e prevenire la produzione dei rifiuti
• l’usa borse in tessuto riutilizzabili per fare la spesa, ti renderai subito conto come possibile sostituire la plastica ed i suoi effetti dannosi.
• cambia lo spazzolino da denti con uno biodegradabile ad esempio fatto in legno.
• sostituisci i prodotti per l’igiene femminile con coppette mestruali in silicone e asciugamani di stoffa.
• parla di queste azioni a tutti ed incita gli altri a fare altrettanto attraverso il tuo esempio.
Ognuno di noi può fare qualcosa e grazie alle piccole azioni di ogni giorno difendere l’ambiente in cui viviamo e quindi anche noi stessi.
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