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Greenwashing: l’inganno dei brand per apparire più green

Il greenwashing viene utilizzato come pratica tra le aziende per apparire rispettose dell’ambiente quando in realtà non lo sono.

Il Greenwashing è una pratica di marketing in crescita tra le aziende. (Foto: Brian Yurasits -Unsplash)

Uno dei personaggi più famosi di William Shakespeare, Amleto, si interrogava sul “essere o non essere” in realtà oggi però verrebbe da dire essere o fingere di essere“. Questo almeno è quello che ci porta a pensare la pratica del greenwashing. Al giorno d’oggi le questioni ambientali vengono trattate da alcuni come una moda e le aziende si fingono solidali con i temi della sostenibilità seguendo dei veri e propri schemi per ottenere visibilità sui social network.

Cos’è il greenwashing? Si tratta di una strategia di inganno del consumatore messa in atto da aziende o marchi, per mostrare ai loro clienti di essere rispettosi dell’ambiente, mentendo in realtà sui processi produttivi e fingendo che questi siano sostenibili.

Sono però diversi i termini per raccontare questa strategia che da alcune parti viene ricordata come ecobleaching mentre sotto altri termini green image washing. La traduzione letteraria di questi inglesismi è abbastanza semplice e intuitiva, sarebbe come un “lavaggio di faccia”.

Come funziona il greenwashing?

Purtroppo ci sono ancora fin troppe aziende o marchi senza scrupoli che attraverso l’uso sapiente di strategie pubblicitarie e di marketing sono grado di andare a ingannare consumatori e potenziali clienti. Questo all’interno di una politica che vuol far credere che i loro processi siano decisamente più sostenibili di quanto sono in realtà.

Si lavora dunque alla riprogettazione di loghi ed etichette di prodotti o sulla pubblicazione di numeri manipolati . Si punta a una trasformazione in una percezione dell’azienda come che si prende cura dell’ambiente e della salute, quando in realtà non lo fa, anche se dice di farlo.

L’unico obiettivo di questo approccio strategico è aumentare le vendite o quantomeno sostenerle, facendo finta di sostenere un impegno per l’ambiente ed il pianeta. A spingere questo interesse ad investire in questo tipo di immagine, è anche l’attenzione dei consumatori sempre più concentrati sul rispetto dei processi di produzione ed impatto ambientale dei prodotti.

Greenwashing, una pratica in crescita

Il greenwashing e di fatto una pratica che si utilizza in tutto il mondo, quindi non è un malaffare di un determinato paese o settore. Sono dunque tantissimi, anche molto famosi, i brand che ricorrono a questo tipo di scelta.

In Europa addirittura si è arrivati ​​​​a casi di pubblicità che sono state rimosse e bocciate perché considero delle vere e proprie bufale fuorvianti. E’ del 2020 il caso di una compagnia low cost che usava delle informazioni e dati obsoleti per più basse emissioni di carbonio. Le statistiche che sono stato dichiarate corrispondevano addirittura al 2011.

Ovviamente il greenwashing vive da protagonista sui social network dove sempre più si verifica questo tipo di inganno. Nel 2017 è stata scatenata una fortissima polemica sull’annuncio fuorviante di una casa automobilistica tedesca che parlava su Facebook di auto elettriche a emissioni zero.

Le bufale hanno raggiunto anche l’industria automobilistica. (Foto: Pixabay)

In realtà poi si è scoperto che una parte del motore funzionava alimentato da combustibili fossili per mantenere la carica delle batterie costante.

Come smascherare il greenwashing?

Non è ovviamente facile scoprire le truffe mascherate del greenwashing perché sono architettate in maniera molto intelligente e minuziosa, anche a volte considerando anche i rischi che incorsi una volta scoperti.

Ovviamente a questa difficoltà segue il linguaggio poco chiaro e ambiguo presentato nelle pubblicità, per riuscire anche a confondere un pubblico. Una semplice tecnica per inserire in errore il cliente molto è quello di introdurre un verde costante che distrae si connette subito la mente in modo inconscio alla natura ed al rispetto verso l’ambiente.

Ci sono poi spesso numeri e un linguaggio tecnico incomprensibile per gente comune che dunque in questo caso è portata a fidarsi.

Insomma, bisogna stare davvero attenti a non cadere nella truffa. Leggere le etichette, indagare ed andare oltre le apparenze di uno spot, guardare oltre quel vestito verde che a volte nasconde un grande inganno.

Juan Pablo Martínez

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