L’idroponica è una tecnica di coltivazione fuori suolo, dove la terra viene sostituita dall’acqua. Un metodo che porta numerosi vantaggi per la pianta e l’ambiente.
Coltivare piante e fiori porta numerosi benefici al corpo e alla mente, è innegabile. AL contempo, questa passione permette anche di staccarsi dalla frenesia della vita quotidiana per concedersi un momento di tranquillità a contatto con la natura.
Dalla cura dell’orto a quella del giardino, fino alle piante che teniamo nella nostra casa: sono tanti i metodi che permettono di prendersi cura di un altro essere vivente ogni giorno, facendo sì che diventi rigoglioso e che abbellisca i nostri ambienti.
Purtroppo, dietro a queste attività, spesso si nasconde un grande spreco di acqua e fertilizzanti. Tuttavia, esiste una tecnica, forse ancora poco conosciuta, che permette di risparmiare queste risorse ma anche di agevolare la crescita della pianta.
Si chiama idroponica, o idrocoltura, e consiste nel coltivare le piante sostituendo la terra con l’acqua. Immergendole anziché interrarle, si ottiene un notevole risparmio di acqua e fertilizzanti, ma anche vantaggi per la salute della pianta.
Con l’idroponica, infatti, si riducono le malattie che possono attaccarla. La stessa si può condurre tutto l’anno senza il vincolo della stagionalità. Vediamo quindi come realizzare questa tecnica, quali sono le piante che si prestano maggiormente all’idroponica e come fare un giardino idroponico.
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La coltivazione idroponica prevede l’immersione delle radici della pianta in acqua, anziché in terra. Le piante crescono quindi in assenza di suolo, ma grazie alla presenza di acqua e nutrienti: composti azotati, fosforo, potassio, microelementi che vengono solitamente estratti dal terreno.
L’idrocoltura può essere utilizzata sia per le piante ornamentali sia per un’agricoltura più sostenibile. E’ infatti un metodo che può essere realizzato in qualsiasi luogo, dunque anche in zone sfavorevoli dove sarebbe altrimenti difficile praticare l’agricoltura. Inoltre non produce inquinamento, in quanto non vengono utilizzati fertilizzanti ma vi è una somministrazione controllata dei nutrienti.
Ancora, l’acqua viene riutilizzata e dunque porta a un risparmio del 70-80% di questa risorsa: può essere quindi un ottimo metodo per economizzare sui costi di irrigazione. Infine, in caso di malattia si può intervenire con metodi fitosanitari ma generalmente la pianta è sottoposta a meno attacchi da parte di parassiti e virus (che normalmente vivono nel terreno).
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Ma quali sono le piante più adatte a essere sottoposte a questa tecnica? E cosa si deve fare per realizzare un giardino idroponico?
Generalmente, le piante che vengono maggiormente utilizzate sono Ficus, Calathea, Pothos, Dracena, Clusia, la pianta di Caffè, Filodendro, Asplenio, Aglaonema.
Per coltivarle, serviranno: un vaso doppio (un recipiente per le radici e uno più piccolo per contenere le piante), argilla espansa (come substrato), acqua e le piante prescelte.
Facendo in modo che le radici siano immerse nell’acqua con i nutrienti e che la parte superiore della pianta resti fuori e alla luce, avrete il vostro bellissimo giardino idroponico da casa!
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