Non è solo una frase fatta, ma è proprio il caso di dirlo: il caldo ci ammazza. Secondo un nuovo studio, infatti, l’aumento delle temperature potrebbe avere un effetto devastante sulla nostra salute.
Non è di per sé la novità del secolo. Possiamo affermare, senza tanti problemi, che il troppo caldo non fa bene al nostro corpo. E se c’è chi già lamenta a fine maggio temperature troppo elevate, altri invece non aspettavano altro che la bella stagione. Tuttavia, in questo caso, non si parla di un calore piacevole, piuttosto di un caldo anomalo frutto dei cambiamenti climatici.
Un studio recente, infatti, condotto in 68 Paesi e su ben 47.000 persone, aveva posto l’attenzione proprio sui rischi legati al sonno a causa dell’aumento delle temperature. Anche il nostro naturale ciclo sonno-veglia, insomma, può essere profondamente influenzato dal clima. Entro il 2099 potremmo perdere tra le 50 e le 58 ore di riposo notturno. Tutto a causa dei cambiamenti climatici che stanno lentamente surriscaldando il nostro pianeta.
La ricerca ha solo confermato una verità consolidata. Più aumenta la temperatura, meno riusciamo a dormire, riducendo mediamente 14 minuti a notte, se non di più, se in camera da letto si superano i 30 gradi. Ora però il caldo incontrollato potrebbe diventare letteralmente un pericolo per noi.
Non è solo una frase fatta, ma è proprio il caso di dirlo: il caldo ci ammazza. Secondo un nuovo studio, infatti, l’aumento delle temperature potrebbe avere un effetto devastante sulla nostra salute.
Un aspetto che si tende spesso a sottovalutare – malgrado la maggiore sensibilizzazione negli ultimi anni – è la salute mentale. Così invisibile, ma allo stesso tempo così concreta, la nostra psiche è di fondamentale importanza per stare bene al 100%. Tuttavia, le temperature sempre più elevate possono avere effetti devastanti sulla salute mentale, soprattutto sui più giovani.
L’Università di Bath, infatti, ha rilevato come adolescenti e giovani adulti siano angosciati non solo per il futuro che aspetta loro, ma anche per il destino della Terra. 10.000 ragazze e ragazzi, da dieci diversi Paesi del mondo tra i 16 ed i 25 anni, sono stati ascoltati dal gruppo di ricercatori per capire quale sia il loro punto di vista.
La percezione è tutto fuorché positiva. In molti sono estremamente preoccupati per i cambiamenti climatici e si sentono impotenti e colpevoli. Ma non solo. Il riscaldamento globale potrebbe indurre anche al suicidio, come ha dimostrato nel 2018 una ricerca della Stanford University. Più aumenta la temperatura e più è difficile conviverci.
Anche un solo grado in più può fare la differenza, tanto che i ricercatori del college hanno riscontrato un aumento dello 0,7% del tasso di suicidi negli Stati Uniti e del 2,1% in Messico. Tra meno di 30 anni, sia negli Stati Uniti che in Messico, il caldo potrebbe seriamente diventare un pericolo, tanto da pensare di togliersi la vita.
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