Esiste già da tempo, l’attuale situazione sociopolitica, però, ha accentuato una sensazione sempre più comune. Se vi sembra di pagare di più al supermercato, non è solo una vostra percezione. Molte volte, infatti, compriamo dei “prodotti truffa”.
Ne avevamo già parlato, tuttavia fare attenzione, soprattutto in questo periodo, è di fondamentale importanza per evitare di spendere di più, consumando di meno. Non è una novità. La grande distribuzione, infatti, attua delle vere e proprie strategie per massimizzare, quanto più possibile, i profitti.
Dietro alla nostra spesa, insomma, si nasconde un mondo fatto di attenzione ai prezzi ed ai prodotti in modo tale da invogliarci non solo a comprare, ma soprattutto a tornare. Una delle strategia di marketing, però, sta davvero spopolando in questi mesi. E’ la più subdola e per questo la più efficace di tutte: la shrinkflation.
Se non sapete cosa sia la shrinkflation, niente paura. Questa strategia – che esiste da ben dieci anni – punta a farci spendere di più per meno prodotto. In questo modo quindi, il produttore risparmia, mentre noi non ci siamo nemmeno resi conto del cambio in difetto di quantità.
Abituati a trovare quella confezione di patatine o cereali sempre allo stesso prezzo, siamo diventati vittime dei cosiddetti “prodotti truffa”, ovvero di tutti quei beni che solo all’apparenza restano tali e quali. Se un bene si esaurisce prima del solito però, pour pagando lo stesso prezzo, in un mese avremo speso comunque di più, proprio perché ne abbiamo comprato più confezioni.
Questa pratica, facendo leva sulle nostre abitudini consolidate, fa sì che il consumatore non si ponga troppe domande. Se da domani, infatti, trovassimo un rincaro sulla passata di pomodoro o sulla confezione di riso che compriamo sempre, ci chiederemmo perché e soprattutto cercheremmo un’alternativa più economica.
In questo modo, invece, lo stesso prezzo cuscinetto non implica retropensieri, come esser consapevoli di star pagando per il solito quantitativo di prodotto. E se ancora in Italia non sono state condotte delle indagini sul fenomeno – malgrado il pensiero sia comune – un altro Paese, invece, ha riscontrato troppe anomalie.
L’India a caccia dei prodotti truffa
In India i quotidiani economici più importanti da giorni si stanno interrogando su un fatto davvero strano. L’inflazione, infatti, pare non aver intaccato alcuni prodotti come saponi e biscotti che hanno mantenuto sempre lo stesso prezzo. Questa situazione però non sembrava per nulla cristallina ed indagando si è scoperto come molti prodotti fossero sotto il segno della shrinkflation.
I consumatori indiani, insomma, stanno pagando lo stesso prezzo per un quantitativo ridotto. Ma sono molte le aziende che in India non solo stanno seguendo questa strategia, come l’unità indiana di Unilever Plc, la Britannia Industries Ltd e Dabur India Ltd, ma lo dichiarano anche apertamente.
Lo Chief Financial Officer di Hindustan Unilever, Ritesh Tiwari, ha detto chiaramente che solo tramite la shrinkflation si può affrontare, per il momento, un’inflazione simile. Così, il sapone Vim – uno dei più usati – in tre mesi ha diminuito il suo peso di 20 grammi (da 155 a 135)