Mangiare insetti sembra impossibile per gli occidentali, ma sono una realtà a impatto ambientale del tutto green in Oriente! Ad oggi la globalizzazione permette di esplorare nuove culture, e la frontiera dell’alimentazione in questione è arrivata anche a casa nostra.
Esistono oltre un milione di specie di insetti, e circa duemila sono commestibili: bisogna riconoscere quali sono. Infatti, è noto che questi esserini così piccini e particolari siano una grande fonte di proteine, e potrebbero in certi casi eliminare il consumo di altre specie animali. Soprattutto è bene sapere che il loro impatto ambientale è meno inquinante rispetto al consumo di carne! Questo perché sono presenti in grandi quantità, e sono anche ricchi di sostanze nutritive. Consumati maggiormente nella cucina orientale, stanno diventando protagonisti anche nella parte occidentale del mondo: è tutta questione di abitudini!
In quali parti del globo gli insetti sono protagonisti di ricette prelibate? Circa 36 Paesi africani, 23 americani, 29 asiatici e 11 europei, possiamo definirli entomofagi. Il termine indica individui che considerano pura normalità consumare questi esserini. Appunto, come già affermato, è una questione di abitudini, frutto di usi e costumi consolidati nel corso del tempo.
La consuetudine del loro consumo è confermata e assodata dagli studi dell’università dei Paesi Bassi di Wageningen, ma non solo. Basta fare un giro sul web per rendersi conto dalle sole immagini, quanto successo abbiano gli insetti!
Sei pronto a cucinarli e a mangiarli? Ecco quali sono quelli commestibili, dai più commerciali a quelli assolutamente ricercati e prelibati.
Insetti commestibili: ecco quali sono i più prelibati
E’ bene riconoscere quali sono, oltretutto non è proprio vero che gli occidentali non li consumano. Infatti, è poco noto, ma è accertato che in certi prodotti ci siano sempre tracce di insetti. Occhio non vede, cuore non duole? Ebbene, anche in farine, cioccolata, caffè e marmellate, ci possono essere degli insetti! Tra zampette e antenne però non c’è nulla da temere, perché commestibili e presenti solo nel processo di lavorazione. Quindi, non sono veri protagonisti, come lo sono in queste ricette!
Dalle cavallette ai bachi, sai quanto sono nutrienti i bacarozzi? Forse queste immagini causano un po’ di fastidio agli occhi e allo stomaco di chi non è abituato, ma si possono mangiare, perché assolutamente commestibili.
Analizzandoli categoria per categoria, sono i coleotteri quelli più commerciali e che vengono comunemente mangiati, secondo gli studi raggiungono il 31%. Sempre sul fronte delle percentuali seguono i bruchi al 18%, i quali sono molto amati insieme alle arachidi ed altri condimenti.
Comunemente chiamati tarme della farina, questi hanno un gusto simile a quello dei gamberetti! Possono essere presentati per intero, oppure macinati e avere le sembianze della farina. Un’ottima ricetta è quella di prepararli come dei semplici snack: basta farli cuocere in padella con un filo d’olio!
Poi ci sono le vespe, le api e le formiche al 14%, mentre le cavallette e le locuste sono al 13% dei consumi, perché più ricercate. Diciamo che sono così particolari che possono essere cucinati in maniera creativa, ed essere i protagonisti di più ricette: vanno bene con tutto!
Insomma, basta poco per avere un impatto ambientale meno dannoso per Madre Natura. E’ risaputo che l’allevamento di carne è fonte di inquinamento, innescando quasi il 75% dell’ammoniaca nell’aria solo in Italia secondo i dati dell’ISPRA!
Magari cambiando stile di vita con qualche piccola abitudine, si possono esplorare nuovi mondi, i quali hanno dei sapori tutti da scoprire.