Col nuovo decreto energia, il governo ha snellito di molto la procedura per l’installazione dei pannelli solari. Il fotovoltaico diventa ora infatti un “intervento di manutenzione ordinaria”. Vediamo nel dettaglio cosa vuol dire.
Per fra fronte all’imperante crisi energetica in corso causata dall’aumento dei prezzi dell’energia, il nuovo decreto – che aspetta ora solo l’approvazione in Senato la settimana prossima – ha puntato molto sui panelli solari.
Investire sulle fonti rinnovabili significa, infatti, anche se in forma palliativa al momento, avere una diversificazione sull’energia elettrica, proveniente così non più da una fonte unica. Sappiamo quanto prepararci all’inverno stia diventando di fondamentale importanza, ora che i rapporti diplomatici col Cremlino sono incrinati.
Da febbraio il caro bollette ha messo in crisi piccole e medie imprese, nonché famiglie intere costrette a fare i conti con una spesa la maggior parte delle volte triplicata. Proprio per questo si sta tentando di spingere l’acceleratore sul fotovoltaico, sull’eolico e sul geotermico. Ma come?
Col nuovo decreto energia, il governo ha snellito di molto la procedura per l’installazione dei pannelli solari. Il fotovoltaico diventa ora infatti un “intervento di manutenzione ordinaria”, così come si legge all’articolo 9 della gazzetta ufficiale. Insomma, non serviranno più autorizzazioni o permessi speciali per poter richiedere l’installazione di un impianto fotovoltaico anche a casa vostra. Si tratta di un importantissimo passo avanti per il superamento delle fonti di energia non rinnovabili.
Ma come cambia nel concreto l’utilizzo domestico dei pannelli solari? Per dirla in parole povere, molta, anzi, moltissima burocrazia diventa un ricordo lontano. Chiunque, infatti, voglia richiedere l’autorizzazione per installare sul tetto di casa propria i pannelli fotovoltaici non dovrà più barcamenarsi tra documentazione specifica o delibere varie.
Col decreto energia sarà possibile ora saltare gran parte dell’iter burocratico e i pannelli solari diventano un intervento di manutenzione ordinaria per tetti e palazzine indipendenti. Ma non solo, la legge si estende anche agli edifici dei centri storici, con delle dovute eccezioni.
Ville, giardini, parchi e complessi con un valore estetico o tradizionale, non possono usufruire del fotovoltaico in toto, sarà possibile però l’installazione dei pannelli in quelle zone non direttamente visibili dall’esterno o che non costituiscono parte del panorama stesso. Anche i centri storici, quindi, si avvalgono di questa importantissima novità sul campo energetico.
Non servirà infatti un’autorizzazione paesaggistica nei centri storici per l’installazione dei pannelli solari, a meno che non siano patrimonio UNESCO però. In quest’ultimo caso, prima di procedere con l’intervento di manutenzione ordinaria sugli edifici storici, sarà necessario ottenere il benestare da parte della soprintendenza locale.
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