Un accordo storico, si tratta infatti del primo in assoluto che pone su carta il rispetto dell’etica nell’Intelligenza Artificiale. Stipulato da Unesco per i 193 gli Stati membri.
L’Intelligenza Artificiale è sicuramente un’enorme risorsa e può portare a passi in avanti significativi in svariati ambiti. Da quello sanitario, dove viene impiegata per la diagnosi e una maggiore tutela dei soggetti fragili, fino a quello economico.
Ma cosa si intende per Intelligenza Artificiale (spesso semplicemente abbreviata in IA)? Si tratta dell’abilità di una macchina di mostrare molte capacità tipiche degli esseri umani: ad esempio ragionamento, apprendimento, pianificazione, creatività.
L’IA sfrutta sistemi pensati appositamente per adattare la propria risposta, quindi il proprio comportamento, analizzando tutti gli effetti di un comportamento precedente in totale autonomia. Una vera e propria macchina intelligente che è in grado di imparare, insomma, un po’ come i robot che venivano mostrati un tempo nei film di fantascienza.
Come detto, l’Intelligenza Artificiale è un’ottima base per tutte le tecnologie che devono adottare un apprendimento informatico e sicuramente rappresenta il futuro dei processi decisionali complessi.
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Per queste sue caratteristiche peculiari, l’IA pone quesiti etici di fondamentale importanza: implicazioni sociali, economiche, culturali che non possono essere tralasciate quando si parla di una tecnologia così simile all’essere umano.
Ecco perché l’Unesco ha deciso di proporre l’adozione del primo testo mondiale che riguardi l’etica dell’Intelligenza Artificiale.
Di cosa parla il testo sull’etica dell’IA
Il direttore generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha presentato pochi giorni fa una “raccomandazione” di 28 pagine ratificata dai 193 stati membri.
“Le tecnologie dell’IA possono rendere grandi servizi all’umanità” e “tutti i paesi possono beneficiarne“, ma “sollevano anche preoccupazioni etiche di fondo“, si legge nel preambolo.
Per questo, è fondamentale definire una serie di valori, principi comuni che devono guidare la costruzione delle macchine che impiegano l’Intelligenza Artificiale. Serve, in sostanza, una struttura legale che ponga le giuste basi affinché l’IA sia etica.
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“Vediamo un aumento dei pregiudizi di genere ed etnici, minacce significative alla privacy, alla dignità, pericoli della sorveglianza di massa e un maggiore uso di tecnologie di intelligenza artificiale inaffidabili nelle forze dell’ordine“, si legge ancora.
Il testo vuole quindi assicurare la massima trasparenza e intelligibilità sul funzionamento degli algoritmi e dei dati a partire dai quali sono stati calcolati, in quanto possono influire sui “diritti dell’uomo e le libertà fondamentali, l’eguaglianza dei generi, la democrazia“.
Grazie a questo documento mondiale sull’etica dell’Intelligenza Artificiale, si punta dunque alla protezione dei dati, al divieto del punteggio sociale e la sorveglianza di massa, ad aiutare a monitorare e valutare ma soprattutto alla protezione dell’ambiente.