Nel nostro futuro ci saranno sempre più macchine intelligenti in mezzo a noi. Saranno magari inizialmente aiutanti come come Robin Williams ne l’Uomo Bicentenario. Ma qual è la differenza che corre tra i vari tipi di intelligenza artificiale?
Fa strano pensare che i più famosi film di fantascienza saranno prima o poi una realtà. Nel tempo ovviamente, non subito. Anche se poi qualcosa già esiste, anche se confinato in un museo della scienza in Giappone.
Mi sono ritrovata tante volte a pensare come sarebbe la vita se tra di noi camminassero androidi come Bishop di Alien, magari senza gli xenomorfi che ci danno la caccia. Avere anche quelli alle calcagna sarebbe in effetti fastidioso.
Di fatto però le macchine sono entrate sempre di più nella nostra vita. Dai cellulari, a Google Home che ci aiuta a fare le ricerche o a cucinare, a Siri che ci risponde sul cellulare. La nostra vita è già completamente integrata con quella delle macchine.
Viene da chiedersi se la fine non sarà come quella prevista in Matrix, dove le macchine prenderanno completamente il sopravvento sugli esseri umani utilizzandoli come fonte di approvvigionamento. Ah, la fantascienza, quante anticipazioni sulla vita ci ha dato.
Quello che viene inteso come intelligenza artificiale non è uguale per tutti i dispositivi. Ognuna di loro ha delle caratteristiche differenti e, ovviamente, anche degli utilizzi ben distinti all’interno della nostra società. I loro ruoli sono ben delineati.
I robot per esempio sono delle macchine programmabili. Sono in grado di svolgere delle specifiche azioni e di eseguire operazioni prima svolte dall’uomo. Un robot può essere in grado, per esempio, di pulire il pavimento, come iRobot.
Un androide è invece un robot in forma umana. In poche parole questa particolare macchina non solo ha l’aspetto di una persona, ma ne imita in tutto e per tutto anche il modo di fare, essendo quindi esteriormente uguale. (Bishop in Alien).
All’interno del National Museum of Emerging Science and Innovation, a Tokio, si possono trovare due androidi, perfettamente uguali a degli esseri umani, che per ora sono solo in mostra. Su Instagram si può seguire il profilo di Alex Cruz, androide che vive sui social.
Un cyborg è invece un organismo biologico che viene “migliorato” tramite la tecnologia. Un esempio lampante è quello di Robocop, metà umano e metà robot. Potremo definire simpaticamente cyborg chi ha delle protesi di ultima generazione.
Ovviamente la differenza sostanziale è che le protesi non hanno nessun collegamento con il cervello ed è quindi chi le porta a prendere decisioni, senza poter esser programmato per svolgere alcun lavoro (Robocop per esempio proteggeva le persone).
Tra scienza e fantascienza rimane comunque un velo a separarle sempre più sottile. Chi avrebbe mai immaginato che un giorno i viaggi spaziali sarebbero potuti divenire reali quando se ne parlava solo nei film, eppure.
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