La situazione in Ucraina sta peggiorando ogni ora che passa: la Russia ha invaso il Paese giovedì mattina ed è arrivata fino alla capitale, in una guerra senza senso.
Non è facile parlare di ciò che sta succedendo in questi momenti in Ucraina, in quanto la situazione è in continuo divenire. Le immagini che arrivano dai corrispondenti esteri delle varie testate e quelle che girano sui social sono però inequivocabili: la Russia ha invaso il Paese e la popolazione ha paura.
Facciamo un passo indietro per comprendere, senza alcuna pretesa di onniscienza in quanto non siamo esperti di geopolitica, le motivazioni di quella che è già diventata una vera e propria guerra senza senso. Al momento si contano quasi 150 morti, ma il bilancio è ancora provvisorio.
Dapprima c’è stato il riconoscimento delle repubbliche indipendenti del Donbass (Donetsk e Luhansk) da parte della Russia, poi l’intervento armato nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio. I segnali di un’invasione russa erano già forti nelle scorse settimane: le “minacce” da parte del presidente russo Vladimir Putin si sono fatte sempre più concrete, in parallelo alla questione legata alla sua sempre minore fornitura di gas verso l’Europa.
Le tensioni tra i due Paesi sono presenti da anni, soprattutto sul confine dove negli ultimi anni si sono verificati incidenti e scontri a fuoco tra le truppe ucraine e i separatisti filorussi. Nonostante un trattato di pace firmato tra Russia e Ucraina nel 2014, la crisi è infatti rimasta nell’aria e ha coinvolto sempre più attori.
Nella guerra attuale entra infatti in gioco un terzo attore, oltre ai due Paesi, ovvero la Nato. Il conflitto è legato al fatto che l’Ucraina non ha mai nascosto di voler entrare a farne parte, ma la Russia è ovviamente contro il suo ingresso per motivi di influenza ed economici. La situazione si è inasprita lo scorso novembre, quando Putin ha iniziato a schierare truppe lungo il confine e il tutto è precipitato all’inizio di questa settimana.
Motivazioni politiche (e soprattutto geopolitiche) a parte, per cui non entriamo troppo nel merito, merita una riflessione il fatto che una guerra simile nel 2022 è totalmente inaccettabile. L’assurdità dei conflitti vale per qualsiasi area geografica e tempo, ma ciò che sta succedendo a pochi passi da noi (nel pieno dell’Europa) oggi ha davvero dell’inverosimile.
Le immagini dei missili che piovono sulle città, a pochi metri dalle case, sono impressionanti. Quelle delle persone che scappano, con solo pochi averi con sé e i figli aggrappati in braccio o saldamente tenuti per mano, mettono un’immensa tristezza.
Come è possibile che, soprattutto in un momento in cui potremmo lasciarci indietro un brutto incubo (la pandemia), la gente abbia ancora voglia di invadere un Paese e provocare tutta questa sofferenza? Perché la popolazione di un’intera nazione deve essere oppressa e costretta a scappare, lasciare la propria casa e la propria vita, per un puro gioco di potere?
Forse si tratta di domande senza risposta, ma che innestano sicuramente una grande riflessione sulla direzione in cui sta andando il mondo. E sul fatto che, ancora una volta, l’uomo non riesce a imparare dai propri errori del passato.
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