L’Italia sta fronteggiando una vera e propria crisi idrica, a causa della mancanza di pioggia e di neve. La situazione peggiore è al Nord: vi spieghiamo cosa sta accadendo.
In Italia non c’è sosta per le emergenze relative al clima. La scorsa estate il Sud era stato dapprima attanagliato nella morsa degli incendi, che hanno provocato danni ingenti alla flora e alla fauna. E poi le forti piogge, che sono partite dal Nord del Paese causando frane ed esondazioni di fiumi, per arrivare a fine settembre a Catania con un’alluvione durata giorni interi.
Questa volta invece si torna a una situazione di siccità: l’associazione Coldiretti ha segnalato una vera e propria emergenza idrica nella parte del Nord Italia, dove il livello attuale del fiume Po è addirittura inferiore a quello che si registra solitamente nel mese di agosto.
Le precipitazioni invernali sono state molto scarse e la neve è diminuita di quasi il 60% – tanto che in questo momento manca anche in molte zone delle Alpi. Di conseguenza, alcuni laghi e fiumi del Nord Italia risultano praticamente a secco rispetto alla media stagionale. Il Lago di Como e il Lago Maggiore sono quelli che presentano attualmente più anomalie.
In molte zone, infatti, non piove da due mesi. Nei giorni scorsi, inoltre, la Protezione civile ha diramato l’allerta incendi in svariate aree a causa del forte vento: in particolare in Lombardia e Piemonte.
E poi c’è lo smog, con Milano che per quasi tutti i giorni del 2022 ha registrato livelli di pm10 oltre la soglia limite. Insomma, un inverno anomalo in cui ancora una volta vediamo tanti segnali del cambiamento climatico in atto. Ma quali sono le conseguenze di tutto ciò?
Le conseguenze dell’emergenza idrica
La situazione dell’Italia, che nei prossimi giorni potrebbe finalmente vedere qualche precipitazione, sta avendo conseguenze dirette anche sui sistemi agricoli. Come evidenziato sempre da Coldiretti, a fine gennaio i mandorli in Sicilia hanno cominciato la fioritura così come le mimose in campagna.
Se può sembrarci uno scenario idilliaco che fa presagire l’arrivo della primavera, in realtà non è così. Le coltivazioni, infatti, hanno bisogno di acqua per poter crescere una volta risvegliate dal torpore invernale. In mancanza di pioggia, il danno è subito detto.
Ma non solo: oltre all’agricoltura, a risentirne saranno anche altri settori. Pensiamo al turismo, all’industria in generale e in particolare a quella di produzione dell’energia idroelettrica. Potrebbe svilupparsi una vera e propria corsa all’approvvigionamento dell’acqua, che se non fosse abbastanza scatenerebbe una lotta con conseguenze catastrofiche nei vari settori.
Per non parlare delle conseguenze della mancanza di questa risorsa per la flora e la fauna, ovviamente, sempre più vittime delle nostre azioni irrispettose nei confronti dell’ambiente.