Presto sarà l’Italia a diffondere i dati sul meteo grazie al nuovo super elaboratore di Bologna. Da qui si potrà contribuire anche a prevenire le catastrofi naturali.
L’Italia sarà tra i capofila a livello mondiale per le previsioni meteorologiche. Al momento, il compito di elaborare e comunicare i dati sul meteo a 34 Paesi europei – tra Stati membri e cooperanti – è in capo al centro di Reading, in Inghilterra.
Dal 2022, grazie al nuovo super computer di Bologna, sarà l’Italia a diffondere i dati sul meteo. Grazie a un nuovo bando infatti, il nostro Paese si è aggiudicato questo compito e, dopo la fase di test, a maggio del prossimo anno tutto sarà pronto ad avviare l’attività. Il nuovo archivio dati dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecast (Ecmwf) sarà appunto a Bologna: grazie a un super elaboratore da 80 milioni di euro, si potranno dunque calcolare le previsioni meteo a medio termine in Europa e fornire i dati – ne verranno elaborati 800 milioni al giorno – alle singole nazioni.
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L’accordo per la consegna della infrastruttura che ospita il nuovo data center di Ecmwf, tra le migliori macchine a livello mondiale per il calcolo, è stato siglato nei mesi scorsi e permetterà di trasferire tutto il necessario nel Tecnopolo di Bologna. Qui avrà sede, dunque, il cuore tecnologico del data center che verrà distribuito su un’area di circa 21.500 metri quadrati. La potenza della nuova infrastruttura sarà equivalente a quella di centinaia di migliaia di personal computer interconnessi da altrettanti chilometri di cavi.
Dati utili per prevenire catastrofi naturali
Il nuovo data center permetterà di migliorare ancora di più le previsioni meteorologiche ma anche il monitoraggio ambientale, a beneficio delle comunità dei singoli Stati aderenti al progetto.
Grazie ai dati elaborati dall’Ecmwf di Bologna, infatti, i singoli Paesi saranno in grado di allertare i cittadini nel caso di eventi estremi – pensiamo a quelli che si sono verificati nel corso dell’estate in Italia e in varie aree d’Europa. Inoltre, con queste informazioni sarà possibile avere un’idea di quali potrebbero essere gli eventuali danni e cercare di prevenire per quanto possibile i fenomeni.
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Come affermato dal direttore del nuovo data center Ecmwf di Bologna, Matteo Dell’Acqua in un’intervista a Corriere.it, “Si possono salvare tante vite grazie ai dati elaborati e alle informazioni fornite da Ecmwf e dai servizi meteo in Europa“. Dell’Acqua spiega come i servizi meteorologici dei singoli Stati ricevano le informazioni da Ecmwf e siano poi in grado di allertare le aree a rischio. In questo modo, possono “avere la situazione esatta e capire quando potrebbe dar luogo a fenomeni come i temporali estremi“.
I fenomeni estremi sono in aumento, è ormai noto: per questo è fondamentale poter avere delle strumentazioni in grado di fornire dati precisi che aiutino a prevenire le situazioni di pericolo e ad agire di conseguenza. Conclude infatti Dell’Acqua: “Predire con anticipo questi fenomeni è la sfida della meteorologia nei prossimi anni. E l’Europa sta investendo molto perché accada“.