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Lifestyle

La moda low cost sta uccidendo il pianeta: come risolvere il danno ambientale

Il problema della moda low cost che genera tantissimi capi e rifiuti tessili è davvero significativo. Ci ha provato Shein a risolvere con una donazione importante.

Anche voi ogni giorno buttate via tanti capi. Ma vi chiedere dove vanno?

Foto dal web

Il danno ambientale generato dalla moda low cost è più che rilevante. Sono tantissime le persone che ogni giorno buttava via migliaia di capi tra vestiti, scarpe e accessori. Il motivo? Costano così poco che nessuno ci pensa troppo a metterli via.

Il danno ambientale della moda low cost: ecco come risolve Shein

A tentare di risolvere la situazione ci ha pensato Shein, il colosso cinese che sicuramente contribuisce tantissimo all’aumento della produzione e dei rifiuti tessili. E’ sicuramente il sito low cost più utilizzato e le donne lo conoscono anche perché sono tantissime le celebrità e le influncer che lo sponsorizzano in continuazione sui social.

Insomma, colpevole in gran parte del problema, il colosso made in China ha deciso di dare il suo contributo.

Foto Shein

Il colosso del fast fashion ha promosso una donazione di ben 15 milioni di dollari per arginare il problema dei rifiuti tessili. Una donna destinata alla comunità di Kantamanto, in Ghana. Un posto un cui ogni giorno pile di abiti usati vengono portati come rifiuti da ogni parte del mondo. Dopo il vertice della moda tenutosi a Copenaghen, Shein ha preso la decisione e ha promesso 50 milioni di dollari per affrontare i problemi che l’abbigliamento low cost genera all’ambiente.

Una mossa responsabile, che porta Shein a prendersi le sue responsabilità, ma che ha comunque rappresentato un passo ancora non troppo soddisfacente per risolvere totalmente la problematica. Il problema infatti è ben più grosso perché in Ghana non sempre si riesce a gestire la problematica per cui le tonnellate di rifiuti tessili che arrivano, troppo spesso, vengono dispersi nell’ambiente e abbandonati in mare.

La mossa di Shein è sicuramente un sostegno concreto per i lavoratori di Accra infatti i 15 milioni di dollari saranno destinati alla Or Foundation ovvero un’organizzazione no-profit per i lavoratori dei rifiuti tessili. Anche se la donazione non va a risolvere definitivamente il problema, mette in evidenza una maggiore presa di coscienza di una responsabilità che il marchio cinese non può non riconoscere. Insomma il fast fashion non è certo un problema solo di Shein ma è significativo. I capi a basso costo sono cambiati spesso per gusti o perché non reggono come qualità. Una sorta di acquisto compulsivo dato dai prezzi bassi alimenta questo problema molto grosso.

Fabiana Coppola

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