Allattamento al seno oppure latte artificiale? E’ questo quello che si chiedono le mamme ancor prima della nascita dei loro cuccioli. Sulla vicenda interviene l’OMS che parla di “allarme”.
Dare il latte al proprio bambino non è di certo semplice, scegliere la strada giusta è complicato, ma bisogna seguire fonti scientifiche certe e su questo l’OMS è chiara.
La scelta sull’allattamento al seno è per ogni mamma un momento molto complicato. Motivazioni etiche, economiche, buon senso e sentimenti, sono tante le motivazioni he spingono una mamma a prendere una decisione piuttosto che un’altra. A prescindere mai dovrebbe criticare le decisioni di una mamma, ma ci sono sicuramente indicazioni scientifiche che non si possono non considerare.
L’Oms su una cosa è certa: il latte artificiale non potrà mai essere come quello naturale per cui non è possibile fare pubblicità a favore di questo prodotto. L’allattamento al seno è sempre favorito e dovrebbe essere privilegiato almeno fino al primo anno di età. Quello che sta accadendo però va contro questa politica per cui l’OMS ha lanciato l’allarme.
Latte artificiale e pubblicità: l’allarme dell’OMS
Forse durante la pandemia, per la manca di poter usufruire die classici canali, i venditori del latte artificiali hanno raggiunto sempre più spesso le neomamma attraverso pubblicità mirate sui social, ma questo non va per niente bene e non è consono alla reale differenza che esiste tra id ue tipi di allattamento.
I venditori di latte artificiale non sono si sono rivolti al mondo digitale, che è quello meno regolamentato, ma si sono avvalsi anche di influencer e dunque personaggi conosciuti che riescono a far propendere la decisione delle persone in una direzione piuttosto che in un’altra e allora i messaggi, veicolati sui social network, sono arrivati a circa 3 miliardi di persone. In pratica il triplo rispetto ai messaggi che favoriscono l’allattamento naturale al seno. Con la differenza che nel sesamo caso sono sempre informazioni scientifiche mentre nel primo sono informazioni date dalle aziende che vendono quel prodotto.
Non tutte le aziende che producono latte artificiale si comportano allo stesso modo infatti la Nestlè ha rinunciato promuovere il latte in polvere prima dell’anno in bene 163 paesi e a bloccare la pubblicità per quelli con meno di 6 mesi in tutto il mondo. La Danone ha eliminato il marketing di alimenti per i bambini con meno di 6 mesi. In generale tutte le aziende dovrebbero ricordare che nel 1981 il Codice internazionale per il marketing dei sostituti del latte materno, era chiaro: non si promuove il latte artificiale. Ma sui social, come sempre, le regole diventano subito fluide!