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La prima legge sui diritti degli animali è finalmente in arrivo

In Spagna, il Consiglio dei Ministri ha approvato la prima legge che protegge i diritti degli animali. Una vera e propria svolta per il Paese, ma cosa prevede sulla Corrida?

Una nuova legge per la salvaguardia degli animali è in arrivo in Spagna. La notizia è che per il Paese si tratta della prima in assoluto a tutelarne i diritti, perché finora appunto non esisteva.

Gatto in gabbia (foto Pixabay)

E’ infatti la prima volta nella storia che la Spagna si attiva per varare una legge che vuole garantire il benessere animale a tutto tondo. La legge sarà legata ai maltrattamenti, prevedendo sanzioni più pesanti per questi casi, ma anche l’esposizione e vendita di animali all’interno dei negozi.

Eppure, un punto dolente del Paese resta la Corrida. Uno spettacolo che per gli spagnoli è una vera e propria tradizione, parte della loro cultura, tuttavia sappiamo bene quanta sofferenza provochi ai tori. Nella legge, purtroppo, non ci sarebbero riferimenti a tali manifestazioni. Il loro futuro resta quindi un punto interrogativo.

Le associazioni animaliste, infatti, hanno evidenziato che questa legge è molto importante ma non è abbastanza. Non includendo questa manifestazione, il testo di fatto va a escludere i diritti dei tori dalle tutele previste.

Cosa prevede la nuova legge

Cane in vendita in un negozio (foto Pixabay)

Ma di fatto, cosa prevede la nuova legge che è stata approvata dal Consiglio dei Ministri in Spagna? Anzitutto, secondo quanto riportato dai media locali, ci sarebbe una tutela maggiore dei diritti degli animali domestici. Chi commette abusi nei loro confronti, infatti, avrà dai 18 ai 24 mesi di carcere.

Gli animali da compagnia, in particolare, non potranno essere sacrificati se non per “motivi sanitari o di eutanasia“. Inoltre, come detto, dovrebbe vietare che cani, gatti e altre specie vengano esposti e venduti come merce nei negozi. Ancora, gli animali non potranno essere utilizzati all’interno di spettacoli artistici, manifestazioni religiose e iniziative legate al turismo o alla pubblicità.

Ma non solo: gli zoo e i delfinari dovranno essere gradualmente convertiti in riserve naturalistiche, dove poter ospitare e soprattutto proteggere specie locali (non esotiche) in modo tale da favorire una conoscenza e una sensibilizzazione sull’importanza della fauna autoctona.

L’obiettivo della legge dunque, come dichiarato dalla ministra dei Diritti sociali Ione Belarra, è quello di “lottare contro i tre principali problemi del nostro Paese: il maltrattamento, l’abbandono e i sacrifici“. Il progetto di legge deve però iniziare il percorso in Parlamento, infatti per il momento è stato approvato dal Governo riunito nel Consiglio dei Ministri.

Tania Gandola

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