Ogni animale è essenziale per la sopravvivenza dell’ecosistema. Ecco perché, questi due centri hanno deciso di allearsi e di proteggere questa specie a rischio di estinzione.
Ogni animale è essenziale per la sopravvivenza dell’ecosistema. Che si tratti di deserti, foreste o mari, poco importa. In ogni luogo naturale esistono specie importanti e fondamentali per la natura che li circonda e, anche per quella dell’uomo.
Si tratta di un vero e proprio meccanismo naturale e, affinché funzioni tutto correttamente, risulta di estrema importanza preservare ogni tipologia di ambiente e, soprattutto, chi vi abita.
Ad oggi, purtroppo, a causa delle gesta sconsiderate degli uomini, intere aree vegetative sono scomparse o stanno scomparendo. Con esse, anche moltissimi animali sono minacciati dai nostri comportamenti, dalla mancanza di cibo e dalla perdita dei loro habitat naturali.
Una delle specie che attualmente si trova in uno stato di alto pericolo, in Italia, è quella del lupo appenninico. Una categoria di animali selvatici che diventa ogni giorno sempre più rara.
Un’alleanza nata per salvare i lupi italiani
Il centro di recupero fauna “Il pettirosso” di Modena e “Il rifugio Matildico” di Reggio Emilia, hanno unito le loro forze per riuscire a promuovere la ripresa dell’intera specie dei lupi appenninici.
Il loro obiettivo principale è quello di fornire, in modo opportuno, le cure adeguate di cui questi animali hanno bisogno. Questo poiché, il lupo appenninico, è una specie fortemente a rischio di estinzione a causa di molteplici fattori.
I lupi appenninici della zona modenese sono spesso vittime di brutti incidenti. Tra questi si evidenziano gli investimenti, le cadute, gli spaventi improvvisi che provocano disorientamento e, molte volte, successivi problemi fisici.
Il problema maggiore, tuttavia, rimane senza dubbio quello degli incidenti stradali. A causa delle alte velocità sfiorate dai conducenti lungo le strade, capita sempre con più frequenza che i lupi vengano investiti.
Le conseguenze più gravi risiedono poi nelle azioni sconsiderate di molti di questi pirati della strada che, nella maggior parte dei casi, non si fermano neppure per controllare cosa è accaduto.
Violano il codice della strada, non si accertano delle condizioni dell’animale investito e non offrono alcun tipo di aiuto ad una delle specie più in pericolo, al giorno d’oggi, in Italia.
Le modalità di intervento per salvare i lupi
Per proteggere i lupi appenninici, le due strutture del nord Italia, hanno deciso di lavorare in sinergia. Hanno installato un sistema di monitoraggio professionale che funziona 24 ore su 24.
Nello specifico, si tratta di un circuito di telecamere ad infrarossi attraverso le quali tutti gli operatori possono monitorare, da ogni tipologia di dispositivo, lo stato di salute dei lupi selvatici.
In questo modo i centri sono sempre informati sulla situazione ma, senza disturbare o stressare gli animali. Qualora ce ne fosse bisogno però, sono sempre pronti ad agire ed intervenire con tempestività.