Mangiare pesce fa bene! Quante volta lo hai sentito? Ma è davvero così? A quanto pare solo se si tratta di quello azzurro. Scopri di più…
Quante volte abbiamo sentito medici ripetere che mangiare il pesce fa bene? Oppure, che bisogna consumarlo almeno 3 volte a settimana per godere dei suoi benefici?
Si tratta di un consiglio che gli esperti danno perché ritengono che, questo tipo di alimento, sia utilissimo per prevenire diversi tipi di patologie. In particolare, sembra che il pesce riduca notevolmente il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari ischemiche come ad esempio l’infarto.
Tuttavia non tutte le tipologie di pesce svolgono questa azione preventiva. Al tal proposito è stato effettuato uno studio molto dettagliato che ha rivelato qualcosa di estremamente importante.
Il team operante presso il Policlinico Federico II di Napoli, nel reparto di Diabetologia, ha effettuato una ricerca molto interessante. I risultati ottenuti hanno mostrato una realtà che fino ad ora era stata ignorata.
A guidare la ricerca è stata la professoressa Olga Vaccaro che, insieme alla sua equipe, è riuscita ad analizzare una popolazione di oltre un milione di persone con un’età compresa tra i 4 e i 40 anni.
Gli esiti della ricerca hanno dimostrato qualcosa di sconosciuto fino ad oggi. Mangiare pesce non fa sempre bene. O almeno, non tutti i tipi di pesce.
Ebbene sì, non tutte le tipologie hanno lo stesso impatto positivo sul nostro organismo. A tal proposito, gli studiosi del Policlinico di Napoli consigliano di preferire il pesce azzurro. Meglio conosciuto come la categoria del pesce grasso nella quale rientrano ad esempio le alici, gli sgombri o le sardine.
Tutto l’opposto dell’attuale convinzione comune che, fino ad ora, ha sempre privilegiato il pesce bianco, magro, come ad esempio il merluzzo, la spigola o i crostacei in genere.
Nello specifico, i risultati hanno dimostrato che consumare 1-2 porzioni di pesce grasso a settimana apporta notevoli benefici al nostro cuore. A tale consumo si associa anche una significativa riduzione del rischio di infarto o altre patologie cardiache.
È stato dimostrato che il pesce azzurro contiene quantità di omega-3 superiori a quelle del pesce bianco, e addirittura di 10 volte. Inoltre, presenta dosi più elevate anche di calcio, potassio, ferro, Vitamina D e altre sostanze estremamente salutari per il nostro organismo.
Si tratta di proprietà che contribuiscono tutte al benessere del cuore. Ma non è finita qui poiché, scegliere di consumare principalmente questa tipologia di specie marina potrebbe comportare effetti positivi anche sull’ecosistema.
Questo perché il pesce azzurro è una specie di piccola taglia caratterizzata da un breve ciclo di vita. Sono pesci meno noti e pregiati ma, molto diffusi all’interno dei nostri mari. Ragione per cui, mangiare pesce grasso è molto più sostenibile rispetto a quello magro ottenuto da processi non più tollerabili come l’acquacoltura o la pesca intensiva.
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