Nasce il primo atlante digitale in grado di individuare tutte le barriere coralline del mondo. Uno strumento che fornisce una mappa di questa meravigliosa specie a rischio.
Le barriere coralline del mondo sono sempre più a rischio. A causa dello sbiancamento dei coralli provocato dai cambiamenti climatici, ormai diffuso in molte aree del Pianeta, la triste immagine delle barriere è sempre più simile a una tela bianca anziché alla meravigliosa tavolozza di colori cui tutti eravamo abituati.
Un modo per comprendere la situazione delle barriere coralline, cercando di intervenire ove possibile, è tracciarle e restituirne una mappa fedele. Ecco perché nasce, grazie alla collaborazione di cinque enti impegnati nella conservazione della barriera corallina e degli oceani, il primo atlante digitale delle barriere coralline del mondo: Allen Coral Atlas.
Arizona State University, Vulcan Inc., University of Queensland, Planet e National Geographic Society si sono impegnati in un progetto che permette appunto di monitorare e studiare le barriere coralline poco profonde.
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Le immagini satellitari che compongono l’atlante sono fornite da Planet Labs e si presentano come una novità assoluta: mai prima d’ora, infatti, si era riusciti ad avere fotografie ad alta risoluzione e dunque così dettagliate di tutte le barriere coralline del mondo.
In precedenza, appunto, solo il 25% delle barriere era stato identificato con immagini ad alta risoluzione che consentissero di individuare meglio i coralli da salvare. Unico limite del nuovo atlante è rappresentato dalla profondità delle barriere mappate: si tratta solo di quelle che non vanno oltre i 15 metri di profondità.
In questo modo, comunque, ricercatori, scienziati, esperti in conservazione e istituzioni possono utilizzare il sistema di monitoraggio e rendersi conto di ciò che succede ai coralli nel mondo.
“Gli strumenti di Atlas possono fornire un’immagine complessiva e senza precedenti del cambiamento delle barriere coralline nel tempo – scrivono gli ideatori del progetto – Con queste nuove informazioni, la comunità che si occupa di coralli sarà meglio attrezzata per rispondere attivamente ai rischi legati alle barriere coralline, con sforzi per una conservazione mirata nelle aree più vulnerabili“.
Il sistema di monitoraggio servirà come risorsa efficace per promuovere altresì l’educazione in merito alla salute delle barriere coralline, la ricerca e la loro conservazione. Nelle intenzioni degli ideatori, Atlas è solo alla sua prima versione: l’obiettivo, ancora una volta, è contribuire alla salvaguardia della cosiddetta “foresta pluviale del mare“.
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