Un nuovo studio con risultati sorprendenti: le mascherine chirurgiche possono essere lavate in lavatrice, quindi riutilizzate, fino a 10 volte. Ma… attenzione ai punti deboli!
E’ da oltre un anno che conviviamo quotidianamente con le mascherine, a causa della pandemia di Coronavirus che ha colpito il mondo intero. Potremmo considerarci ormai degli esperti, ma siamo sicuri che le nostre conoscenze sul tema non abbiano bisogno di un aggiornamento?
Anzitutto, le mascherine (chirurgiche, Ffp2, Ffp3, in tessuto, ecc…) rappresentano un dispositivo prodotto per salvarci la vita ma nel corso dell’emergenza sanitaria sono state oggetto di discussione e valutazione, soprattutto in merito alla frequenza con cui dobbiamo cambiarle.
Sono lavabili? Sono riutilizzabili? Dopo quanto tempo dobbiamo gettarle nella spazzatura? E ancora: come possiamo evitare che inquinino l’ambiente? E’ purtroppo stato dimostrato, infatti, che siano diventate una minaccia ambientale.
Un fatto, questo, che ha portato numerosi studiosi a chiedersi come evitare che diventino un rifiuto, difficile da smaltire nell’ambiente.
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All’inizio, sembrava che non ci fosse la possibilità di riutilizzarle ma che dovessero essere cambiate dopo poche ore. Tra l’altro, la difficoltà di reperimento di questi dispositivi nei primi mesi di pandemia non ha sicuramente aiutato – pensiamo al personale sanitario e sociosanitario che ha dovuto fare i conti con la carenza di mascherine per settimane.
Mascherine: uno studio rivoluzionario
Eppure, dopo oltre un anno, finalmente alcuni studi sono riusciti a ottenere risultati che fanno ben sperare per l’ambiente. Tra questi, ce n’è uno recentemente pubblicato sulla rivista Chemosphere.
La ricerca, condotta in Francia, si chiama “Reuse of medical face masks in domestic and community settings without sacrificing safety: Ecological and economical lessons from the Covid-19 pandemic” e si focalizza appunto sulla possibilità di riutilizzare le mascherine chirurgiche – contrariamente a quanto sostenuto da molti finora.
Secondo lo studio, questi dispositivi possono essere lavati fino a 10 volte in lavatrice (a una temperatura di 60°, con detergente) e mantenere allo stesso tempo la loro funzione protettiva.
In particolare, vengono mantenute le caratteristiche di igiene, capacità filtrante, traspirabilità.
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I ricercatori suggeriscono di riutilizzare le mascherine in ambiente domestico, mentre per gli ospedali chiedono di utilizzare un’ulteriore protezione in determinati contesti (ad esempio quando si è in sala operatoria).
Inoltre, tutto dipende dalle condizioni stesse della mascherina: se si rovina troppo durante i cicli di lavaggio, allora è meglio non riutilizzarla.
In particolare, i ricercatori spiegano che la mascherina chirurgica è utilizzabile solo se aderisce perfettamente al viso. Nel caso in cui gli elastici o il tessuto si deteriorino, è meglio non indossarla.
Ad ogni modo, questo studio rappresenta un’ottima notizia dal punto di vista della salute dell’ambiente perché evita l’accumulo di rifiuti grazie al lavaggio e quindi al riutilizzo maggiore dei dispositivi di protezione individuale.