Quando la plastica gettata tra i rifiuti può diventare un materiale da costruzione più duro del cemento. Perché questa idea è geniale e come può cambiare il nostro futuro.
Ogni giorno, l’ambiente viene inquinato da tonnellate di plastica che si riversano negli ecosistemi terrestri ma possono anche finire nelle acque di fiumi, laghi e mari. Per questo, ogni azione utile per ridurre la quantità di rifiuti è un toccasana per il nostro pianeta.
Sono già molte le aziende che cercano di convertire la propria produzione, al fine di abbattere la propria impronta ambientale, ma anche i singoli cittadini che si mettono a disposizione per ripulire l’ambiente. Numerose associazioni si riuniscono annualmente, mensilmente o addirittura settimanalmente per cercare di fermare questo enorme problema.
Se anche raccogliessimo tutta la plastica che troviamo per terra o nel mare, però, cosa ne faremmo? I sistemi di riciclo sono sicuramente utili, ma spesso non sono abbastanza. Bisogna quindi cercare alternative che diano nuova vita alla plastica, rendendola un rifiuto che possa avere uno scopo.
Proprio questo ha fatto la startup di Nzambi Matee, ingegnere che opera in Kenya: l’azienda ha sede a Nairobi e ha affrontato un problema molto grande, trovando una soluzione innovativa e allo stesso tempo molto utile per le comunità locali.
Dalla plastica alle case
Sapevate che solo a Nairobi vengono prodotte circa 500 tonnellate di rifiuti di plastica quotidianamente? Di queste, poi, solo una piccola parte viene destinata al riciclo. Per questo, Matee ha pensato che si dovesse trovare un modo per convertire questi rifiuti in qualcosa di utile per tutti.
E ha quindi pensato, attraverso la sua società Gjienge Makers, di produrre mattoni riciclando la plastica gettata nell’ambiente. Questa startup è in grado, oggi, di convertire ben 500 chilogrammi di rifiuti plastici al giorno: con questi vengono poi prodotti tra i 500 e i 1000 mattoni.
Se pensate che si tratti di un materiale non resistente, vi sbagliate: grazie alla combinazione di plastica e sabbia, infatti, i mattoni diventano addirittura più resistenti del calcestruzzo. Come reperire la materia prima? A Nairobi, purtroppo, è molto facile: se ne trova a praticamente ogni angolo della strada oppure sono le stesse fabbriche a consegnare i propri scarti volontariamente.
Questo materiale da costruzione non fa bene solo all’ambiente, ma anche alle comunità del luogo. Grazie al costo ridotto di tali mattoni, infatti, possono utilizzarli sia le scuole locali sia i privati che non hanno soldi da spendere per acquistare altri materiali. L’azienda di Matee ha tra l’altro creato ben 112 nuovi posti di lavoro. Così, Matee è stata premiata per la sua impresa virtuosa con il Young Champion of the Earth dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep).