Un nuovo record per il Mar Mediterraneo: rispetto agli oceani, la sua temperatura sta infatti aumentando in maniera più veloce. Un fenomeno che tocca anche le sue profondità.
Il riscaldamento globale è ormai evidente e si manifesta in molteplici fenomeni. Per quanto riguarda i mari e gli oceani, si sta sempre più osservando un aumento delle temperature che ha un impatto molto forte sugli ecosistemi.
La crescente concentrazione dei gas serra nell’atmosfera, a causa delle attività umane, intrappola il calore all’interno del sistema climatico e aumenta le temperature degli oceani. Questo è quanto riportato in uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Advances in Atmospheric Sciences, “Another Record: Ocean Warming Continues through 2021 despite La Niña Conditions“.
Una ricerca in cui si analizzano, appunto, i cambiamenti avvenuti nelle temperature delle acque che ricoprono la Terra attraverso tutto il 2021. In quest’anno particolare, gli oceani non sono mai stati così caldi.
Il fenomeno del riscaldamento a lungo termine delle acque riguarda soprattutto l’Oceano Atlantico e l’Oceano Meridionale, a causa dell’incremento delle attività umane e quindi dei gas serra in queste aree.
Per quanto riguarda il Mediterraneo, la situazione è forse ancora peggiore: qui, infatti, le acque si stanno riscaldando molto velocemente. Ecco perché.
Secondo quanto riportato da Simona Simoncelli, ricercatrice di INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), il riscaldamento dell’oceano rappresenta un indicatore del surriscaldamento globale.
“Il Mediterraneo ha il tasso più alto di riscaldamento a livello mondiale – ha spiegato a TgWeb Geoscienze News – Anche qui, a partire dalla fine degli anni ’90, rileviamo temperature sempre in aumento e quindi un accumulo di calore sempre maggiore“.
Il fenomeno non si limita alle acque di superficie ma anche a quelle intermedie, ovvero quelle che stanno tra i 200 e i 600 metri di profondità. Raccogliendo i dati dal 1999 ad oggi, INGV è riuscito ad analizzare i cambiamenti delle temperature intermedie.
In particolare, gli aumenti delle temperature a medie e maggiori profondità nel Mediterraneo sono avvenuti in maniera molto evidente tra il 2014 e il 2017. Una risalita ulteriore è poi stata nuovamente registrata proprio nel 2021.
Da ciò possono derivare anche fenomeni meteo estremi, come ondate di calore e precipitazioni intense, che prima non erano così comuni nelle aree del Mediterraneo prese in esame.
“Questo riscaldamento ha effetti dannosi a livello di ecosistema e di qualità dell’ambiente marino – conclude sempre Simona Simoncelli – Pertanto è fondamentale limitare al più presto possibile le emissioni climalteranti e riducendo dunque la concentrazione di gas serra in atmosfera“.
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