L’industria della moda è la seconda più inquinante del pianeta, ma le nostre scelte possono fare la differenza.
L’industria della moda e al momento altamente inquinante tanto che si calcola che in ogni secondo una quantità di vestiti che arriverebbe a riempire un intero camion finisce nelle discariche o viene bruciata.
Secondo i risultati della Conferenza delle Nazioni Unite su Affari e Sviluppo del 2019 (UNCTAD), il confezionamento di indumenti in tutto il mondo è responsabile del 20% dello spreco totale di acqua e crea l’8% dei gas serra.
In base alle condizioni meteorologiche e dal materiale del quale l’indumento e composto, questo si può degradare a partire dalle poche settimane fino a necessitare più di un centenario per smaltire completamente.
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Ad esempio un collant di lycra può impiegare tra i 20 e i 200 anni per decomporsi, una maglietta di cotone solo 6 settimane, mentre qualsiasi indumento fatto di poliestere necessiterà ben oltre 2 secoli di tempo prima di ‘sparire‘.
Ovviamente cercare di dare nuova vita agli indumenti e comprarne di vintage può essere un modo per abbattere lo spreco dei vestiti. Ma quali altre caratteristiche dobbiamo notare per combattere davvero l’inquinamento del vestiario e del fast fashion?
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