Si parla sempre di minore impatto ambientale per quanto riguarda i monopattini elettrici, ma non è poi così scontato perché i rischi esistono e non sono pochi.
Una delle novità che ci ha consegnato il lockdown è legata certo al boom del monopattino elettrico che è diventato anche una tendenza soprattutto tra i più giovani. Nonostante stiano cambiando normative per dare spazio a questo mezzo di trasporto sulle strade c’è un altro problema e cioè che non è così ecologico come ci si aspettava.
Sul mercato c’è stato un rapido insediamento di questo mezzo a basso costo, fattore che di certo è stato una dei principali motivi del suo successo. Sicuramente il monopattino offre anche praticità ed è un mezzo sostenibile. Molti lo considerano un’opzione in grado di sostituire emissioni di gas e che sia dunque ecologica. Questo fa dunque concorrenza al trasporto pubblico. Questo è di certo una verità ma c’è da dire che anche il monopattino ha un propria emissione di anidride carbonica dovuta al consumo di energia elettrica.
Uno degli svantaggi è di certo legato alle lunghe percorrenze. Per quanto riguarda l’autosufficienza energetica del mezzo si parla comunque di un’autonomia di 12-25 km, il suo uso ovviamente non è pensato principalmente per percorsi lunghi.
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Il trasporto attivo, cioè quello a piedi e in bicicletta, che continua ad essere l’alternativa più sostenibile per la mobilità urbana, seguito anche da un trasporto pubblico. Nel frattempo, i veicoli per la mobilità personale, come i monopattini elettrici potrebbero avere un impatto ambientale considerevole.
È quanto sostiene uno studio che è stato guidato dalla North Carolina State University basato sul monitoraggio dei veicoli per la mobilità personale che fanno parte di una flotta a noleggio di un’azienda privata.
L’inquinamento di questi veicoli elettrici è stato definito decisamente superiore a quello prodotto da altri veicoli a combustione come motocicli o le automobili. Inoltre i ricercatori ritengono che l’impatto maggiore avvenga in quello che è il ciclo produttivo e nella distribuzione del prodotto.
Il problema più grande che la ricerca evidenzia è la breve vita utile di questo mezzo che viene stimata attorno ai due anni a causa del suo uso ripetuto. Per questo motivo il consumatore è costretto a scartarlo e ad acquistarne uno nuovo, in un ciclo di consumo infinito.
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Un altro dato rivelatore di ricerca è venuto da un sondaggio di un gruppo di utenti VMP (Veicoli per la Mobilità Personale). Alla domanda su quale mezzo di trasporto si utilizzerebbe nel caso in cui non fosse accessibile un monopattino, i risultati sono stati sorprendenti. Il 48% ha parlato di spostamenti a piedi o in bicicletta e il 34% in automobile. L’11% invece viaggerebbe in autobus e il restante 7% non effettuerebbe proprio il percorso.
In conclusione, molti consumatori che si muovono in biciclette o coi mezzi pubblici si stanno dirigendo verso la nuova tendenza del monopattino. Quindi, con l’introduzione del monopattino elettrico come mezzo di trasporto, c’è un’emissione di carbonio che non è stimata a causa di uno spostamento della preferenza del pubblico.
Nonostante quanto sopra, i ricercatori sostengono che è possibile apportare miglioramenti per ridurre i suoi impatti ambientali negativi. Ciò implica un aumento della sua vita utile, una riduzione della distanza di raccolta e distribuzione e strategie di carico meno frequenti.
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