Un disturbo apparentemente poco diffuso, ma di cui in realtà molti bambini soffrono. Il mutismo selettivo non è dovuto a una disfunzione linguistica: ecco le sue cause.
Spesso si pensa sia causato solamente dalla timidezza di alcuni bambini, mentre in realtà si tratta di un vero e proprio disturbo che si manifesta in specifici contesti e con precisi sintomi.
Il mutismo selettivo non è molto conosciuto, eppure colpisce tante persone in particolare nell’età evolutiva. Si tratta di un’assenza di comunicazione verbale in determinate situazioni sociali, nonostante il bambino non abbia difficoltà di linguaggio o nello sviluppo.
Può succedere, ad esempio, che alcuni bambini non parlino quando si trovano a scuola oppure quando sono presenti persone estranee. In questi casi, i piccoli non riescono a proferire parola ed evitano così di affrontare le sensazioni spiacevoli causate dalla pressione sociale oppure dall’aspettativa di dover parlare in determinati contesti.
Questo disturbo non è dovuto, come detto, a deficit sensoriali oppure neurologici ma deriva da una grande quantità di ansia. Può manifestarsi sin dai primi anni del bambino, infatti i sintomi tendono a comparire dai 2 ai 3 anni, ma spesso arriva all’attenzione di genitori ed esperti solamente con l’ingresso a scuola. E’ qui, infatti, che il piccolo deve affrontare per la prima volta un incremento dell’interazione sociale e dell’espressione verbale.
Il mutismo selettivo si manifesta in circa lo 0,3 – 1% delle persone. Non è quindi molto comune e ha sintomi che sono spesso difficili da associare a una “malattia” e vengono quindi confusi per timidezza.
Secondo il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), ci sono cinque criteri per stabilire se si tratta di mutismo selettivo: il bambino non parla solamente in situazioni sociali specifiche (come la scuola); ciò interferisce con i risultati scolastici o la comunicazione sociale; questa condizione dura da almeno un mese; non deriva dal fatto che non si conosce o non si è a proprio agio con il tipo di linguaggio richiesto; non sono presenti disturbi della comunicazione o mentali.
Inoltre, i bambini che soffrono di questo disturbo possono anche avere questi tipi di comunicazione non verbale: si esprimono coi gesti, annuendo o scuotendo la testa, spingendo o tirando l’interlocutore, scrivendo o emettendo monosillabi.
Oggi si sa che il mutismo selettivo è un disturbo dell’ansia, tuttavia non si è ancora riusciti a comprenderne le cause precise. Ad ogni modo, si pensa che siano coinvolti fattori emotivi, psicologici e sociali. Non è quindi causato esclusivamente da traumi forti come abbandono o violenza, né chi ne soffre è un soggetto aggressivo, oppositivo o manipolativo.
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