Anche l’influencer Nick Pescetto si schiera per difendere gli squali. Meravigliose creature, vittime di pregiudizi, che rischiano di estinguersi per colpa dell’uomo.
Gli squali sono animali meravigliosi, eppure quasi tutte le persone pensano che siano pericolosi e che attacchino l’uomo senza motivo. Forse è anche questo pensiero che ne ha alimentato la caccia negli anni e ha portato a uno sviluppo smisurato del commercio del loro corpo, in particolare delle pinne.
Lo shark finning consiste infatti nel taglio delle pinne agli squali, spesso quando sono ancora vivi. Si tratta di un metodo crudele, praticato da pescatori e commercianti senza scrupoli che dopo aver prelevato la pinna dall’animale ne abbandonato il corpo rigettandolo in mare.
Senza la pinna, gli squali non sono più in grado di nuotare e quindi affondano verso i fondali: qui soffocano, vengono mangiati da altri animali oppure muoiono dissanguati. Le loro pinne nel frattempo vengono commerciate e finiscono in molti menù, soprattutto nei Paesi asiatici.
Secondo quanto riportato da Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali), ogni anno nel mondo sono ben 75 milioni gli squali che muoiono a causa dello shark finning. Un fenomeno che non si limita all’Asia: l’Unione Europea è infatti tra i maggiori esportatori di pinne nonché un importante centro di transito per il commercio mondiale.
Inoltre, comunica ancora Enpa, “le ispezioni in mare sono rare e le pinne sono tuttora illegalmente conservate, trasbordate o sbarcate in Europa“. In Italia ogni anno vengono consumate ben 10 mila tonnellate di carne di squalo, siamo il terzo paese al mondo per importazioni.
Per questo motivo, numerose associazioni e cittadini europei si sono mossi e hanno chiesto alla UE di porre fine a tale commercio. Il regolamento “Fins Naturally Attached” vieta infatti lo stoccaggio, il trasbordo e lo sbarco delle pinne di squalo nelle acque e su tutte le navi europee: l’animale dovrebbe essere prima ucciso e poi trasportato in porto per procedere con l’asportazione delle pinne.
Già si tratta di una pratica che comunque andrebbe fermata, inoltre spesso l’origine di moltissime pinne è difficilmente rintracciabile e quindi queste finiscono in Europa. Dunque, i cittadini europei hanno raccolto ben 1.202.121 firme per chiedere che il regolamento venga esteso all’esportazione, all’importazione e al transito di squali e razze.
Tra i promotori c’è anche Nick Pescetto: influencer, videomaker e amante della natura. Lui stesso si è schierato in prima linea in difesa degli squali. “Lo squalo è sempre stato visto come un animale terribile – dice – demonizzato ma in verità è parte fondamentale dell’ecosistema marino”.
E aggiunge: “Quando mi sono trovato faccia a faccia con uno squalo per la prima volta ho capito che possiamo convivere nello stesso luogo, stare insieme. L’evoluzione dello squalo è iniziata milioni di anni fa e oggi rischia l’estinzione a causa dell’uomo“.
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