Il sale e il rapporto con i cibi che ne contengono troppo è da sempre al centro del dibattito sulla salute. Mangiare certi tipi di cibo non aiuta per niente ad essere sani e a stare in forma.
Nel Regno Unito il problema è diventato centrale per questo ha avuto estremamente successo la possibilità di tassare a livelli elevati il sale negli alimenti.
Il sale negli alimenti fa male alla salute. Un’affermazione che sicuramente possiamo fare senza pensarci nemmeno troppo. Dovremmo assolutamente evitare di aggiungere sale al cibo e fare molta attenzione quando facciamo la spesa. Questo problema è molto sentito nel Regno Unito dove già è stata presa una decisione drastica in merito allo zucchero.
Nel Regno Unito è entrata in vigore la “sugar tax” ovvero la tassazione delle bevande zuccherate. Tutto ciò per ridurre l’uso di questo ingrediente da parte delle aziende. Su questa scia, la British Heart Foundation (BHF) propone una nuova tassazione, ovvero quella sul sale, nel dettaglio sugli alimenti creati industrialmente che lo contengono in grandi quantità. L’esortazione volta al Governo è appunta mirata alle aziende che en utilizzano troppo.
La tassa sul sale: perché fa male alla salute, soprattutto al cuore
Il motivo? In questo modo si potrebbero ridurre le malattie provocate dal consumo eccessivo di sale come l’infarto e l’ictus. Spesso infatti, oltre a quello che generalmente utilizziamo per condire i nostri cibi, se ne nasconde molto in alimenti impensabili come i i cereali che consumiamo al mattino oppure le verdure e il tonno in scatola.
Per essere più dettagliati sui pericoli che sorgono se si mangiano cibi troppo salati, la British Heart Foundation ha stilato una lista degli alimenti più salati, una lista che ovviamente riguarda tutto il mondo e non solo il Regno Unito. Tra gli insospettabili troviamo, come riporta Green.me: i cereali che contengono molto zucchero e sale; gli affettati oltre ai noti anche quelli di pollo e tacchino; il formaggio e il burro ricchi di sale e grassi saturi; gli snack a base di patate; il pane che dovrebbe essere consumato con limitazione perché contiene sale e olive; gli stuzzichini vari come le olive.
Tassare il sale e ridurne il consumo potrebbe davvero condurre a importanti risultati sulla mortalità. Come si legge sul sito del BHF:
“Ridurre l’assunzione media giornaliera di sale del Regno Unito entro le linee guida internazionali potrebbe comportare 135.000 nuovi casi in meno di malattia coronarica nel Regno Unito entro il 2035, secondo una nuova analisi che abbiamo commissionato. (…) La modellazione ha anche scoperto che una tale riduzione dell’assunzione di sale genererebbe un risparmio di 11,4 miliardi di sterline attraverso un uso ridotto del SSN e consentendo anche ai pazienti e ai loro assistenti di vivere una vita più piena e più sana”.