Quali sono i cieli più belli d’Italia per la notte in queste notti di stelle cadenti? Purtroppo, l’inquinamento luminoso resta un problema e non solo per chi vuole vedere le stelle.
In queste notti, occhi puntati al cielo per una delle ricorrenze più romantiche e affascinanti dell’anno, San Lorenzo, ma anche 11 e 12 agosto, notti nelle quali è previsto il maggiore numero di meteore. La magia delle stelle prende forma e, per i più fortunati e attenti anche semplicemente a occhio nudo, regala lo spettacolo delle stelle cadenti.
Anche in Italia è possibile osservare le stelle e la Via Lattea, se ci si trova in uno dei luoghi più adatti. Nel nostro Paese, infatti, esiste la certificazione “I cieli più belli d’Italia“ (rilasciata da Astronomitaly) che in questa occasione si rivela un ottimo aiuto per chi non sa ancora dove appostarsi per l’evento di queste notti.
Molte location hanno ottenuto la certificazione e si dimostrano come i luoghi ideali per ammirare il cielo. Queste strutture hanno adottato piccoli accorgimenti per essere più green, ad esempio la messa a norma delle luci per ridurre i consumi energetici e diminuire l’inquinamento luminoso. Quest’ultimo però resta ancora un problema in moltissime altre aree italiane.
Secondo quanto riportato dall’Unione Astrofili Italiani, “l’Italia è uno dei paesi occidentali più devastati dall’inquinamento luminoso” nonostante “l’approvazione di numerose leggi regionali, di cui alcune molto buone, negli ultimi 20 anni”. Il nostro Paese, insieme alla Corea del Sud, sarebbe il più inquinato tra le nazioni che compongono il G20.
In particolare, dalla Pianura Padana di notte non è più visibile ormai da anni la Via Lattea. Come testimoniato dagli Astrofili Veneti, “la Pianura Padana è, a livello europeo e mondiale, una delle aree più inquinate dal punto di vista luminoso. Un corretto utilizzo delle luci artificiali consentirebbe un notevole risparmio dal punto di vista energetico e un minore impatto ambientale“.
I danni provocati dall’eccessiva luce artificiale sono infatti noti da tempo: dalla sparizione progressiva di intere specie, a quelli per la ricerca a causa della ridotta osservabilità del cielo, dagli ingenti consumi energetici all’alterazione dell’orologio biologico dell’uomo.
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La percezione del cielo stellato da parte degli italiani, secondo le ricerche condotte da Pierantonio Cinzano, sarebbe “enormemente peggiorata negli ultimi 40 anni. Più di metà della popolazione italiana ha perso la possibilità di vedere la propria “casa nell’Universo”, la Via Lattea, anche nelle notti più serene a causa dell’inquinamento luminoso“.
La situazione peggiore si registrerebbe in Lombardia, Campania e Lazio dove tre quarti dei cittadini non sarebbero più in grado di vedere il cielo stellato dalla propria casa. Un dato sconvolgente, se si pensa anche che nel nostro Paese il turismo legato alle montagne e alle stelle è sempre più diffuso.
Ecco perché è necessario che ci si ricordi sempre dell’impatto dell’eccessiva illuminazione sull’ambiente e sulla nostra salute, non solo nelle notti in cui è possibile vedere le stelle cadenti ma durante tutto l’anno.
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