Le aree agricole sembrano essere sempre più colpite da diverse tipologie di crisi. Purtroppo, una nuova minaccia si sta abbattendo sulle coltivazioni. Vediamo subito insieme di cosa si tratta.
Il riscaldamento globale sta causando gravi e grandi quantità di problemi in tutto il Pianeta. Questa volta, l’attenzione si focalizza sui terreni, in particolare quelli destinati alle coltivazioni. Il settore agricolo è molto colpito dalla crisi climatica.
Ogni anno migliaia di ettari di raccolti vengono persi a causa dei cambi repentini delle temperature e degli improvvisi attacchi, sempre più forti e frequenti, da parte degli agenti atmosferici.
Sempre con maggiore intensità, si alternano lunghi periodi di siccità con improvvisi momenti di intemperie catastrofiche. Questo accade in moltissime zone del mondo: siamo in una continua ed estenuante lotta.
La mancanza d’acqua limita la possibilità di vedere raccolti fiorenti. Tuttavia, quello che gli agricoltori riescono a far crescere, viene distrutto dalle improvvise ed eccessive intemperie. Ci troviamo in una situazione estremamente drammatica.
A peggiorare le cose c’è anche una nuova e grave minaccia che si sta abbattendo sulle coltivazioni di tutto il mondo.
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Oltre al grave impatto che l’attuale crisi climatica sta avendo sulle coltivazioni mondiali, c’è un altro grave problema che interessa proprio i terreni agricoli. Purtroppo, la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) ha rilevato un eccesso di sale all’interno del suolo.
Una sconcertante situazione, questa, che interessa oltre 11 milioni di chilometri quadrati di terreno nel mondo. Questa condizione, determina un inevitabile deterioramento del suolo. Tutto ciò, comporta delle difficoltà enormi per gli agricoltori che stanno affrontando questo gravissimo problema.
Quasi 2 miliardi di persone in tutto il globo, si stanno scontrando con disagi estremi riguardanti la produzione alimentare.
Le aree maggiormente colpite da questo fenomeno sono soprattutto quelle dei deserti e delle steppe. In particolar modo le zone che si trovano nei territori di Asia, Africa e America Latina.
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Importanti membri della FAO, attraverso un convegno di grande rilevanza, hanno cercato di analizzare il fenomeno che riguarda i cosiddetti “suoli salini“. In tale occasione, si sono proposte diverse soluzioni ed effettuate varie analisi.
In particolare, ha preso luogo un importante monitoraggio che ha considerato i suoli di ben 118 Paesi.
Dai dati che sono emersi, sembra che ci siano diverse ragioni che rendono i terreni salati e in modo anche estremamente rapido. La prima motivazione, riguarda la gestione inopportuna dei suoli da parte dell’uomo. Un uso eccessivo della terra e dei fertilizzanti danneggia gravemente il terreno.
Un’altra causa riguarda la deforestazione delle aree boschive. È stato preso in considerazione anche l’innalzamento del livello del mare che genera infiltrazioni di acqua salata all’interno delle falde sotterranee.
Inoltre, il surriscaldamento globale sta continuando a progredire. Secondo le stime, entro la fine del secolo le aree aride sul nostro Pianeta e, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, potrebbero espandersi di quasi il 25%.
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L’eccesso di sale all’interno del suolo, purtroppo, rende i terreni meno fertili. Questo rappresenta un enorme problema globale. Una vera minaccia che favorisce il fenomeno della povertà e della fame nel mondo.
Ciò, inoltre, riduce la qualità dell’acqua potabile disponibile e inevitabilmente anche la biodiversità. Non solo, incrementa anche l’erosione del terreno.
Tuttavia, la FAO, è riuscita a creare una sorta di mappa in grado di mettere insieme tutti i dati relativi ai terreni a rischio. Questa, descrive in modo dettagliato il problema e in che modo è distribuito sul nostro Pianeta.
In questo modo, è possibile individuare le aree a rischio moderato sulle quali poter agire con immediatezza. Poiché, sono quelle che possono ancora essere recuperate e salvate.
Un’altra grande svolta arriva grazie all’idea di stipulare un elenco, anche parecchio esteso, di buone pratiche da seguire per la salvaguardia dei terreni. Si tratta di regole da adottare per gestire i suoli in modo sostenibile.
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Secondo la FAO, nonostante il problema dei suoli salini sia attuale e grave, è ancora risolvibile. Il sale non rappresenta necessariamente una minaccia se si adottano le giuste pratiche di gestione dei terreni.
Nonostante sembri un limite per l’agricoltura, in realtà, l’attuazione di metodi sostenibili potrebbe ribaltare la situazione. Riuscendo a ripristinare le aree malmesse, queste potrebbero trasformarsi nuovamente in una fonte di sostentamento valido e duraturo.
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