Nei giorni scorsi la scoperta impressionante. Un cucciolo di squalo fantasma, specie rarissima imparentata con squali e razze, è stato ritrovato in Nuova Zelanda.
Animali fantastici e dove trovarli: sono sempre di più gli esemplari strani che vengono individuati dagli scienziati, oppure ritrovati totalmente per caso dai cittadini. Spesso si tratta di specie rare che, complice forse anche il cambiamento climatico, stanno emergendo dalle acque o dagli angoli terrestri più remoti del pianeta.
Nei giorni scorsi, in Nuova Zelanda, è stato ritrovato un cucciolo di squalo fantasma. Si tratta di una specie molto rara, che vive per lo più negli abissi dell’oceano e quindi solitamente è difficilmente visibile.
In particolare, i piccoli di questa strana specie di squalo vengono chiamati “chimera“. Sono imparentati sia con gli squali sia con le razze, quindi in realtà non fanno parte di nessuna delle due famiglie ma rappresentano un mix di caratteristiche loro peculiari.
Si tratta di una specie “cartilaginea“, ovvero composta da scheletri fatti prevalentemente di cartilagine. Questa caratteristica dà anche loro un’aria eterea e misteriosa, per questo vengono chiamati squali fantasma!
Lo squalo fantasma è stato recentemente ritrovato in Nuova Zelanda da un team di scienziati, vicino all’Isola del Sud, a una profondità di 1,2 chilometri sott’acqua. Una scoperta fatta davvero per caso, come spiegato da uno dei membri della squadra di ricerca, durante una missione dedicata alle popolazioni sottomarine.
Il cucciolo doveva essere nato da poco perché, secondo quanto riportato dai ricercatori, la sua pancia presentava ancora molto tuorlo d’uovo. Gli embrioni di questa specie, infatti, si sviluppano all’interno di piccole uova che vengono deposte sul fondale; si nutrono quindi di un tuorlo, fino al momento della schiusa.
Gli scienziati del National Institute of Water and Atmospheric Research (Niwa New Zeland) hanno riportato la scoperta anche sui social, sottolineando come potrà servire ad approfondire le conoscenze su questa specie e soprattutto sugli esemplari più giovani. “Aver avuto la possibilità di imbatterci nel cucciolo ci aiuta a capire meglio la biologia e parte dell’ecologia della specie“, ha dichiarato il dottor Brit Finucci.
Questi esemplari, inoltre, sono praticamente ciechi sin dalla nascita. La scoperta, dunque, servirà a studiarli ancora di più per carpire quante più informazioni possibile in merito alla specie. Anche perché i piccoli sono ancora più rari degli adulti, come evidenziato dal team che lo ha trovato e sta ora conducendo le ricerche sul cucciolo di squalo fantasma.
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