Un gruppo sensazionale pronto ad abbattere ogni barriere e andare oltre la disabilità. Mostrano come l’arte in realtà è per tutti e di tutti.
Un gruppo, un team di persone incredibili, artisti, registi, attori, coreografi, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo che hanno deciso di mettersi in discussione per far valere i loro principi. Un modo di comunicare differente, artistico, pronto a sfidare e ad abbattere ogni barriera per andare oltre la disabilità.
Si chiamano Al.Di.Qua Artists e ad oggi non sono ancora molto conosciuti, tuttavia la loro visibilità e notorietà sta crescendo moltissimo. A parlare di loro sono principalmente le rubriche dedicate proprio alla disabilità, ma il loro obiettivo è quello di andare al di là di quel muro invisibile che divide coloro considerati abili, dai disabili.
Stiamo parlando della prima associazione in Italia che raggruppa al suo interno artisti ed artiste con disabilità. Parlano senza alcun filtro, il loro messaggio è diretto e arriva forte e chiaro senza troppi giri di parole. Vogliono e pretendono di essere guardati per la loro arte e non per la loro disabilità.
Le loro richieste non sono assurde, rispecchiano semplicemente una realtà dei fatti che viene ignorata, o troppo spesso raccontata da qualcuno che non sa davvero di cosa parla. Cercano di fare la differenza, di cambiare le cose ribaltando tutti quegli schemi e quei paradigmi a cui la società ci ha abituato per troppo tempo.
Il Video-Manifesto degli Al.Di.Qua Artists
Il Video-Manifesto degli Al.Di.Qua Artists è un documento culturale e politico che è stato proiettato per la prima volta il 23 Marzo a Roma, prezzo il Cinema Nuovo Sacher a Trastevere.
Attraverso le loro parole, i componenti della compagnia artistica, chiedono e pretendono che i loro diritti vengano rispettati. Che tutti colori che non possono godere dell’arte, a causa dell’inaccessibilità delle strutture, vengano presi in considerazione.
Vanno oltre la disabilità e sottolineano le problematiche e le esigenze reali che ognuno di loro possiede. In molti Paesi le persone con disabilità, momentanea o permanente, possono facilmente prendere parte a manifestazioni ed eventi all’interno di teatri o musei. In Italia invece bisogna entrare dal retro perché magari la porta principale è inaccessibile… e questo è inammissibile!
L’arte è un diritto fondamentale per il benessere di tutti gli individui. In Europa, il 19% della popolazione ha una o più disabilità. Il loro obiettivo è quindi quello di garantire, ad ogni persona disabile, una totale e piena accessibilità di fruizione e produzione artistica autonoma.
Andiamo oltre la disabilità
Al.Di.Qua Artists mette in discussione l’immaginario con il quale la società è solita identificare le persone disabili.
Troppo spesso si tende a mettere in primo piano la disabilità di un individuo oscurandone magari la professione. Si parla di accettazione, inclusione, come se ci fosse un gruppo di persone a parte che deve adeguarsi, che ha bisogno di “essere inserito, incluso”.
Ma dov’è che devono essere inclusi esattamente? In un mondo creato su misura per gli abili, e nel quale i disabili non avranno mai modo di muoversi liberamente? Un mondo nel quale sono le persone abili a raccontare la diversità solo perché sono la maggioranza?
All’interno del video gli artisti ribadiscono questo importantissimo concetto affermando che:
“Anche nel mondo dello spettacolo la diversità viene interpretata da attori normodotati, ma chi meglio di un attore con disabilità potrebbe interpretare quel ruolo? Eppure non siamo nei casting.”
Non dobbiamo dimenticare che abbiamo una Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che non è stata creata solamente per essere riletta ogni tanto, ma per essere applicata e rispetta. L’articolo 27 infatti cita:
“ciascuno ha il diritto di partecipare liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.“
Esattamente ciò per cui gli Al.Di.Qua Artists si stanno battendo, qualcosa che dovrebbe essere naturale e per la quale invece loro devono lavorare sodo affinché si trasformi in realtà.
Forse è il caso di iniziare a riflettere con più attenzione a tutto ciò, non credi?