Dalla COP26 di Glasgow è emersa un’analisi che identifica il Paese con le maggiori emissioni di gas serra pro capite al mondo, derivate dalle centrali di carbone. Scopri di quale Paese si tratta.
Le emissioni di gas serra rappresentano un enorme problema per l’ambiente: derivano per lo più dalle attività umane e hanno portato al cambiamento climatico, con inevitabili danni per gli ecosistemi.
Durante l’ultima Conferenza del clima, la COP26 tenutasi a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, sono emerse tutte le preoccupazioni per la situazione del clima del nostro pianeta. Si é trattato, secondo alcuni, dell’ultima occasione che i leader mondiali avevano per intervenire concordando azioni concrete volte a invertire la rotta.
Alla COP26 sono state anche rilasciate alcune analisi in merito alle emissioni di gas serra a livello globale. Tra queste c’è lo studio realizzato da un gruppo di esperti di clima ed energia (soprannominato Ember) nell’ultimo anno.
Secondo quanto emerso, i Paesi più ricchi restano tra i peggiori per quanto concerne le emissioni a livello pro capite derivate dall’industria del carbone.
In cima alla lista degli Stati più inquinanti al mondo, questa volta c’è l’Australia. Le emissioni annuali per persona sarebbero cinque volte maggiori rispetto alla media globale, ma anche più alte del 40% rispetto a ogni altro utente dell’industria del carbone.
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Australia, il Paese peggiore per emissioni
Analizzando il periodo dal 2015 (anno in cui venne siglato l’Accordo di Parigi alla COP21) al 2021, lo studio evidenzia che l’Australia ha emesso 5.34 tonnellate di anidride carbonica a persona ogni anno.
Un numero che supera persino la Corea del Sud (3.81 tonnellate), il Sud Africa (3.19), gli Stati Uniti (3.08) e il Paese che fa più emissioni in assoluto, ovvero la Cina (2.71).
Secondo il gruppo di esperti che ha condotto l’analisi, l’Australia e i Paesi dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) dovrebbero chiudere le industrie del carbone entro il 2030. Questo obiettivo é da realizzare, se si vuole riuscire a contenere l’aumento della temperatura globale entro i fatidici 1,5° C.
Il Guardian riporta che il 60% dell’elettricità in Australia lo scorso anno è derivato dalla combustione del carbone. Questa percentuale sta pian piano diminuendo ma secondo i piani attualmente validi, il Paese continuerà a usare questa fonte di energia fino al 2040.
L’Australia è stato anche tra i quattro Paesi (insieme a Messico, Indonesia e Singapore) a scegliere di ripresentare alla COP26 lo stesso target di emissioni da ridurre entro il 2030. Nello specifico, si parla di tagliare solo il 26-28% delle emissioni.
Questo, nonostante gli scienziati abbiano suggerito di arrivare almeno al 45% entro la fine di questa decade. Chissà quali saranno le sorti future del nostro sofferente Pianeta…
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