Ridurre la velocità delle auto serve davvero all’ambiente?

Nel centro di Parigi non si potrà più circolare oltre i 30 km/h. La scelta della sindaca Hidalgo aumenta la sicurezza dei cittadini, ma ha diversi impatti a livello ambientale.

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Il traffico dei veicoli a Parigi (foto: Pixabay)

E’ entrata in vigore, dopo l’annuncio dei mesi scorsi, la misura che nel centro di Parigi limita la velocità dei veicoli a motore a 30 km/h. Un provvedimento fortemente voluto dalla sindaca della capitale francese, Anne Hidalgo, che ne ha sottolineato a più riprese la validità a livello di sicurezza dei cittadini ma anche di inquinamento ambientale.

Nella maggior parte delle aree urbane, dunque, le auto e le due ruote dovranno circolare a una velocità che non superi i 30 km/h. In alcune strade rimarrà invece il limite a 50 km/h, così come nella circonvallazione intorno a Parigi i veicoli potranno raggiungere una velocità di 70 km/h.

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L’obiettivo di Anne Hidalgo è in primis quello di aumentare la sicurezza dei cittadini. La sindaca di Parigi ha infatti dichiarato in più occasioni che rallentando la circolazione dei veicoli, i pedoni e gli stessi mezzi di trasporto rischiano meno incidenti. Anche il vicesindaco parigino, David Belliard, ha confermato la bontà della misura, dichiarando a Le Figaro che in effetti “la grande maggioranza degli incidenti mortali è provocata da auto, camion e scooter che vanno troppo forte“.

Inoltre, il nuovo provvedimento sulla circolazione stradale nelle vie del centro città vuole renderla più pacifica riducendo lo stress di chi vi transita. C’è poi un altro obiettivo, in particolare legato all’ambiente: la diminuzione dell‘inquinamento sonoro prodotto dai veicoli. Se vogliamo però considerare la questione dal punto di vista dell’ecologia, ci sono alcuni punti da analizzare.

La minore velocità inquina di meno?

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Il traffico aumenta l’inquinamento, anche a velocità ridotte (foto: Pixabay)

Secondo quanto dichiarato dal vicesindaco di Parigi, il rumore sarebbe un “vero problema di sanità pubblica” nelle città. Limitando la velocità dei veicoli, secondo Belliard, si ridurrebbero le accelerazioni e decelerazioni, diminuendo così l’inquinamento sonoro. In realtà, alcuni studi confuterebbero questa affermazione dimostrato che una velocità ridotta in condizioni di traffico porta a più frequenti accelerazioni e frenate, entrambe molto inquinanti.

Inoltre, ci sono altri elementi che forse non giovano così tanto all’ambiente. Anzitutto, nel momento in cui si abbassa la velocità, l’inquinamento aumenta. Il traffico più lento avrebbe dunque un impatto negativo sull’ambiente: è stato infatti dimostrato in diverse città, negli anni, che le marce più basse portano a maggiori emissioni e che restando acceso più a lungo il motore si ha un maggiore consumo di carburante.

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In sintesi, sicuramente il provvedimento può dirsi positivo per aumentare la sicurezza dei cittadini e per disincentivare l’utilizzo dell’automobile. Tuttavia, se si guarda la parte ambientale nel complesso, restano alcuni dubbi sulla effettiva bontà della misura alla ricerca di un bilancio tra pro e contro di questa misura.

Di certo Parigi con la sua estesa rete di metropolitane e trasporto pubblico ha tutte le carte in regola per approvare scelte audaci a tutela della sicurezza e delle varie forme di inquinamento.

La questione delle grandi città quindi resta sempre complessa da analizzare nella direzione dei molti passi che conducono ad una effettiva riconversione del trasporto nella direzione di una mobilità sostenibile.

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