Croce e delizia di ogni essere umano, insieme al cioccolato, le patatine fritte piacciono proprio a tutti. Tuttavia, un consumo esagerato di frittura è altamente sconsigliato da nutrizionisti e dietologi. Ma cosa succede al nostro corpo se mangiamo patatine per 30 giorni?
Resistere alle patatine fritte è forse una delle prove più difficili in assoluto. Tutti, infatti, ne andiamo pazzi. E’ quell’antipasto che non può mai mancare a cena o quel contorno che rende il nostro piatto un po’ meno triste. Insomma, è quella prelibatezza a cui non si può mai dire di no. Eppure, come ogni piacere, il suo abuso è altamente nocivo.
Un consumo esagerato di frittura, infatti, è altamente sconsigliato da nutrizionisti e dietologi. Ma cosa succede al nostro corpo se mangiamo patatine fritte per 30 giorni? E’ questa la domanda che si sono posti i ricercatori dell’Università di Harvard con dei risultati all’apparenza molto sorprendenti.
La ricerca, infatti, ha tenuto sotto controllo un campione di 180 persone adulte suddiviso in tre gruppi. Ai primi 60 è stato dato come spuntino 300 grammi mandorle – uno degli alimenti fondamentali per una dieta equilibrata e sana – gli altri 120, invece, hanno mangiato per 30 giorni come spuntino 300 grammi o di patatine fritte o di patatine aromatizzate. Cosa sarà successo dopo un mese?
Allo scadere dei 30 giorni, i ricercatori hanno notato come non ci fosse una rilevante variazione di peso tra i tre gruppi. In altre parole sia chi aveva consumato uno spuntino sano, sia chi aveva mangiato chips per un mese intero, non ha visto alterata la propria composizione corporea. Ma basta davvero così poco per decretare la svolta fit delle patatine?
A differenza delle patatine, le mandorle, infatti, fanno parte dei cosiddetti “grassi buoni“. Tutta la frutta secca in generale garantisce al nostro corpo un apporto nutrizionale positivo perché ricco di fibre, grassi Omega-3 e proteine. Favorisce inoltre l’abbassamento del colesterolo, cosa questa assolutamente impossibile con le patatine-
Insomma, quando si tratta di alimentazione, non è solo il peso la variabile da prendere in considerazione: 30 giorni, infatti, sono davvero troppo pochi per poter analizzare una consistente oscillazione di peso. Ma non solo.
Mettendo a confronto i risultati, si è confermato in realtà come fossero aumentati i valori di insulina nel sangue – col rischio di diabete 2 – tra le 120 persone che avevano mangiato patatine, a differenza dei 60 che hanno consumato mandorle invece. Quindi sì, potete consumare le patatine fritte – la vita è fatta anche di piaceri – ma non tutti i giorni.
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