Si tratta di una specie unica e di moda negli acquari, creata dall’uomo negli anni ’90. Ora i GloFish si stanno riproducendo e infestano pericolosamente le acque dei fiumi in Brasile.
Ancora una volta, l’azione dell’uomo mostra tutta la sua negatività verso il pianeta. Avete presente i bellissimi pesciolini colorati, dalle tinte fluorescenti, che spesso si vedono negli acquari?
Questa specie si chiama GloFish ma non è nata in modo naturale. E’ stata infatti creata dall’uomo negli anni ’90, periodo in cui erano in voga gli esperimenti sugli Ogm (Organismi geneticamente modificati) che col tempo hanno dimostrato tutta la loro pericolosità per l’ambiente.
Siamo abituati a sentire parlare soprattutto di Ogm vegetali, coltivati nelle serre e appunto modificati per lo più al fine di aumentarne la produzione e la resistenza. Eppure, una trentina di anni fa gli ortaggi e i frutti non erano gli unici a essere sottoposti agli esperimenti in laboratorio.
I GloFish vennero geneticamente modificati dagli scienziati nel corso degli anni. Furono progettati inizialmente in provetta e derivano dal pesce zebra, specie di acqua dolce originaria del Sud-est Asiatico. L’obiettivo dei ricercatori era di renderli luminescenti: per questo sono stati utilizzati i geni delle meduse fluorescenti e dei coralli.
Dalla sperimentazione alle potenzialità commerciali il passo è stato breve: soprattutto perché c’erano investitori interessati a questa specie, al fine di venderla come pesci da acquario. Negli anni 2000 è stato quindi ufficialmente registrato il marchio GloFish e le vendite sono salite alle stelle. Ora, però, questa specie rischia di infestare interi ecosistemi.
GloFish: pericolo per gli ecosistemi
Come per tutti gli ecosistemi, quando si introduce una nuova specie vi è il rischio che ci siano ripercussioni negative. In Brasile si è concretizzato quando sono stati notati gruppi di GloFish non tanto negli acquari, ma nel bacino del fiume Parai’ba do Sul. Questi pesci sono probabilmente riusciti a scappare da un allevamento che si trova nelle vicinanze.
Questi animali geneticamente modificati sono un pericolo per svariati motivi. Anzitutto non hanno un predatore, quindi si inseriscono difficilmente all’interno della catena alimentare come prede. Inoltre, gli esperimenti li hanno portati a sviluppare la capacità di riprodursi tutto l’anno: così si diffondono ancora più velocemente.
Infine, si nutrono di diverse specie: insetti, alghe e zooplancton nativi sono il loro cibo preferito. Se la proliferazione dei GloFish non verrà controllata (ora sono arrivati sino al mare), il rischio è che possano piano piano prendere il controllo dell’ecosistema e creare squilibri significativi con danni alla flora e alla fauna.