Il piatto povero più diffuso, buono e che fa bene alla salute

A volte portiamo a tavola piatti della tradizione senza mai renderci conto di quanto possano essere salutari e utili per il nostro star bene. Molti piatti poveri, provenienti dalla cultura agricola del nostro Paese lo sono.

Per una vita sana, si sa, anche quello che mettiamo dentro al piatto è importante. Con una vita veloce e caotica come quella che viviamo adesso, sedersi e fare un pasto completo è davvero molto difficile.

Polenta (Pixabay)

Questa è l’epoca dei fast food, dei pasti mangiati per strada mentre ci rechiamo a lavoro, del take away presi tornando dall’ufficio per un pasto consumato al volo una volta a casa, probabilmente di fronte alla televisione o ad uno smartphone.

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I pasti che riusciamo a consumare in modo calmo e sereno sono quelli delle feste, quando ci si ritrova in famiglia, magari dalla nonna. In quelle occasioni dedichiamo alla cucina attenzione, mettiamo l’amore che un gesto come quello del cucinare dovrebbe avere.

Mangiare tutti a tavola assume, poi, un’importanza simbolica. Non solo aiuta i membri della famiglia a mantenere l’unione e la condivisione necessaria per poter vivere in armonia sotto lo stesso tetto, ma mangiare risulta soprattutto un momento di scambio.

La polenta, il piatto povero che fa bene alla salute

La polenta è un piatto povero ma che fa bene alla salute. Originario del Nord Italia, è diffuso in tutta la penisola e anche all’Estero. Preparata con la farina di mais, acqua e sale, la polenta risulta un piatto semplice e, negli anni della povertà, accessibile a tutti.

Il condimento che si accompagna alla polenta è vario e dipende molto dalla regione in cui viene preparata. Dalla semplice polenta “gialla” si passa alla polenta condita con la cacciagione, fino a quella con la salsiccia e sugo.

In molti potrebbero pensare che la polenta è solo ricca di carboidrati, ma non è così. Contiene molte proteine, diversi sali minerali tra cui fosforo, manganese, selenio e ferro. È inoltre fonte di vitamine, soprattutto A ed E.

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La polenta a base di farina di mais o di grano saraceno è senza glutine, quindi adatta ai celiaci. Insieme a loro, esiste la variante della farina di castagne, diffusa soprattutto in Corsica, anch’essa priva di glutine.

La polenta apporta 362 Kcal per ogni 100 grammi di prodotto e aumentano in base al condimento scelto. È quindi un piatto da consumare con attenzione, soprattutto durante una dieta ipocalorica.

Quando si dava attenzione e tempo alla preparazione dei pasti, le nonne cucinavano la polenta sul paiolo, la giravano per lungo tempo, facendo attenzione che non si attaccasse sul fondo. Ora esistono anche polente più rapide, che in 5 o 8 minuti risultano già pronte!

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