Potrebbe crearti gravi problemi respiratori. Controlla negli angoli di casa ed eliminala all’istante

Smetti di conviverci, controlla ovunque in casa e una volta trovata: eliminala! Potrebbe causarti gravi problemi respiratori… non è uno scherzo!

La maggior parte delle persone ci convive da sempre, probabilmente senza neanche saperlo, oppure ignorando semplicemente il problema. Fino a quando non vengono riscontrati degli strani sintomi la situazione non è da considerarsi allarmante. Tuttavia, in molti sono invece quelli che sviluppano problemi respiratori, e non solo.

aspergillosi e problemi respiratori
(Pexels)

Nello specifico parliamo dell’aspergillosi, una particolare malattia che colpisce proprio l’apparato respiratorio e successivamente provoca conseguenze estremamente gravi per la nostra salute.

Questo disturbo scaturisce dal contatto prolungato con una sostanza presente in tutto il mondo, e in cui ci si può facilmente imbattere all’interno della stragrande maggioranza delle abitazioni: la muffa Aspergillus fumigatus.

In generale possiamo affermare che quasi tutti noi inaliamo quotidianamente le spore tossiche di questa particolare muffa. Fortunatamente, il più delle volte, il nostro sistema immunitario si difende bene e infatti, nonostante l’esposizione prolungata e ravvicinata non sviluppiamo alcun sintomo.

La situazione però è ben diversa per coloro che hanno patologie pregresse, oppure un sistema immunitario compromesso, in quel caso il rischio di sviluppare il morbo è davvero molto elevato.

Problemi respiratori e non solo: ecco cosa può provocare la muffa

La malattia a cui facciamo riferimento quando parliamo di contatto con la muffa Aspergillus fumigatus, è l’aspergillosi invasiva, una delle forme più gravi che esista di aspergillosi.

(Pexels)

Nella maggior parte dei casi, come anticipato in precedenza, questo morbo colpisce soprattutto le persone con un sistema immunitario compromesso, o che magari hanno subito trapianti di organi.

Non solo, anche chi ha già patologie relative a problemi respiratori, per citare alcuni esempi possiamo nominare la fibrosi cistica oppure il Covid-19. Un altro aspetto da tenere sicuramente in considerazione è invece quello che riguarda la sintomatologia. Questo poiché, la malattia nel suo stadio iniziale si presenta con comuni sintomi non facilmente associabili all’aspergillosi.

Ecco quali sono i sintomi dell’aspergillosi

Inizialmente l’aspergillosi si manifesta con sintomi legati a problemi respiratori comuni e tra questi: febbre, spossatezza, tosse, difficoltà respiratorie e fiato corto.

(Pexels)

Per questa ragione, la diagnosi di questa particolare malattia non è sempre immediata e facile da diagnosticare. Quando il male progredisce ad uno stadio più avanzato, insieme alla tosse inizia a comparire anche la fuoriuscita di sangue dalla bocca, il mal di testa, i problemi alla vista, dolori generalizzati e addirittura lesioni cutanee.

Arrivati a questo punto, se la malattia non dovesse essere presa e curata tempestivamente, porterebbe inevitabilmente alla morte. Purtroppo, fino a quando non vi sono segnali chiari di cosa sta accadendo, i medici fanno davvero fatica a capire quello che realmente sta succedendo.

Come agire per proteggersi

Fino ad ora le diagnosi di aspergillosi sono state confermate solo in seguito ad accertamenti su campioni di tessuto durante la biopsia. Solo allora veniva scoperta la presenza della muffa all’interno dell’organismo.

(Pexels)

Prelevare campioni di tessuto quando la malattia è ad uno stadio avanzato è molto pericoloso, per questo motivo, nella maggior parte dei casi viene assegnata ai pazienti una cura micotica senza fare analisi dettagliate. Ma anche questo trattamento potrebbe comportare effetti collaterali.

Ad oggi si sta cercando di sviluppare una tecnica, il meno possibile invasiva, che aiuti a diagnosticare l’aspergillosi tempestivamente per poterla poi curare in modo adeguato. Nel frattempo, la soluzione migliore da poter adottare è sicuramente quella di fare attenzione alla muffa e qualora dovesse essere presente in casa la prima cosa da fare è: eliminarla.

Gestione cookie