Kiska è rinchiusa da 40 anni in un parco acquatico. Come gesto estremo, sbatte violentemente la testa contro le pareti della vasca che la tengono prigioniera.
Le immagini drammatiche di Kiska, un’orca femmina rinchiusa da 40 anni nel parco acquatico canadese di Marineland, stanno scioccando il mondo. L’animale è stato ripreso mentre sbatte violentemente la testa contro le pareti della vasca in cui è stata imprigionata, dopo essere stata catturata nelle acque islandesi quando aveva circa 5 anni.
Le immagini di Kiska in sofferenza, che è stata rinominata “l’orca più sola al mondo“, sono state registrate dall’attivista Phil Demers. Alcuni attivisti hanno visto l’orca dimenarsi e gettarsi letteralmente contro il vetro che la separa dal mondo esterno, per la disperazione causata dalla sua condizione di cattività.
Kiska è al momento l’unico esemplare di questa specie presente all’interno della struttura. Aveva un compagno di nome Ikaika (chiamato affettuosamente Ike) che però nel 2011 è stato trasferito definitivamente al SeaWorld di San Diego, negli Stati Uniti. Rimasta sola, Kiska ha cominciato a eseguire questi gesti ripetitivi abbattendosi violentemente contro le pareti della vasca.
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L’orca più sola al mondo
Come riferisce il sito web di The Whale Sanctuary Project: “Per Kiska, il ritorno di Ike al SeaWorld ha significato ritrovarsi da sola“. La povera orca, tra l’altro, solo due anni dopo la dipartita dell’amico di giochi ha dovuto affrontare un’altra perdita, ancora più pesante: la morte della quinta figlia, Athena, di soli quattro anni.
“Il legame tra mamma orca e il suo cucciolo è per tutta la vita – sottolinea l’associazione – Sempre più studi suggeriscono, inoltre, che la capacità delle orche di sentire emozioni profonde e complesse è pari o anche superiore alla capacità emotiva degli esseri umani“.
Kiska è dunque completamente sola, senza la possibilità di vedere suoi simili né di nuotare con altri esemplari di mammiferi marini. Porta tutto il peso del crudele destino di essere l’unica orca in cattività del Nord America, isolata dal resto del mondo marino.
La campagna #FreeKiska
“Il video e quanto osservato degli attivisti mostrano il suo comportamento ripetitivo, immotivato e apatico – scrive The Whale Sanctuary – Quando non nuota lentamente facendo dei cerchi, galleggia spesso sul posto e fissa il vuoto che si trova all’interno della sua vasca“.
Nonostante sia ancora nel parco, Kiska non partecipa ormai più agli spettacoli per il pubblico. Per questo, potrebbe essere liberata e provare a vivere come un normale mammifero marino in natura, lasciandosi alle spalle la cattività cui è stata destinata per 40 anni. Su change.org è stata quindi lanciata una petizione (a questo link): “Liberiamo Kiska, l’ultima orca tenuta prigioniera in Canada“.
“Le condizioni in cui viene tenuta Kiska, e più in generale le orche in cattività, hanno effetti negativi sul benessere sia fisico che mentale dell’animale – si legge nella petizione online – La cattività in particolare priva questi animali delle abilità di sopravvivere nel mare aperto“.
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