Dopo anni di ricerca e lavoro, gli scienziati sono arrivati ad un punto di svolta importantissimo. E’ stato sequenziato, infatti, il genoma dell’avena e pare che non ci siano dubbi. Questo cereale può essere mangiato in totale sicurezza e serenità da parte di chi è celiaco o intollerante al glutine.
Avevamo già parlato nei giorni scorsi di quanto negli anni si sia sviluppata una cura ed attenzione maggiore rispetto alla celiachia, una malattia autoimmune dell’intestino tenue che può comparire ad ogni età e con qualsiasi condizione fisica. Sostenere una dieta senza glutine, però, prima era molto complicato.
Non c’era, infatti, così tanta scelta e varietà di prodotti, cosa che invece ora si riscontra sia in farmacia che al supermercato. Ed il costo di alimenti privi di glutine era davvero alto e delle volte proibitivo, malgrado si parlasse di una malattia. Insomma anche una “semplice” celiachia poteva limitare di molto la vita sociale ed il portafoglio di una persona. Fortunatamente le cose ora sono migliorate.
Dopo anni di ricerca e lavoro, infatti, gli scienziati sono arrivati ad un punto di svolta importantissimo. E’ stato sequenziato il genoma dell’avena e pare che non ci siano dubbi. Questo cereale può essere mangiato in totale sicurezza e serenità da parte di chi è celiaco o intollerante al glutine.
Avena: il cereale che non fa male
I ricercatori della Environmental Health Center di Helmholtz Monaco hanno lavorato davvero sodo e per tantissimi anni, prima di arrivare ad una scoperta così sensazionale. Per la prima volta il team di ricerca ha sequenziato l’intero genoma dell’avena che è composto al suo intento all’incirca da 80mila geni, a loro volta racchiusi in 6 diversi set di cromosomi.
Dal sequenziamento dell’avena, ovvero dalla sua struttura primaria, oltre ad essere garantita una coltura e produzione più sostenibile e solida, si può ottenere, altresì, un’importante rassicurazione. Anche chi è celiaco o intollerante al glutine, infatti, può magiare questo cereale in totale sicurezza e serenità. Ma come è possibile?
L’aveva è un cereale, di per sé, innocuo rispetto al frumento o la segale, provoca infatti meno allergie ed intolleranze. Questo implica che, sequenziando la sua struttura, si possono isolare quei geni che fanno male all’intestino tenue, consumando invece le restanti parti. Come ha spiegato una delle ricercatrici, la professoressa Michelle Colgrave, l’avena contiene meno proteine assimilabili al glutine nel grano. Saremmo di fronte, insomma, ad un cereale a prova di celiachia, proprio come il riso ed il mais.
