Un record (infelice) è stato raggiunto dall’Alaska, dove non era mai stata registrata una temperatura così alta in l’inverno. Ecco qual è stato il giorno più caldo della storia.
Con temperature così alte, si potrà ancora parlare di inverno in Alaska? Pensando a questo Paese, il più vasto e il meno popoloso degli Stati Uniti, tutti ci figuriamo paesaggi costellati di montagne di ghiaccio e temperature glaciali.
Tuttavia, ultimamente quest’area non è stata così fredda come avrebbe dovuto. Nel mese di dicembre, infatti, sono state registrate temperature fin troppo alte per il periodo ma anche piogge ben lontane dai livelli abituali dell’inverno.
Le precipitazioni, in primis, hanno provocato svariati problemi alla popolazione dell’Alaska. Violente tempeste sono state segnalate in varie aree, ad esempio nella città di Fairbanks dove non vedevano tanta acqua dal 1937.
Inoltre, in molte zone la neve è stata talmente intensa da provocare il crollo dei tetti di alcune strutture. Il ghiaccio, poi, ha portato a interruzioni di corrente e alla chiusura di edifici e strade.
Tornando alla questione temperature, livelli record sono stati toccati in diverse aree dello Stato. Il triste primato va a Kodiak, isola che ha raggiunto ben 19,5° C: un caldo così non si era mai registrato in Alaska.
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Oltre all’isola di Kodiak, livelli di caldo estremi sono stati segnalati a dicembre nelle aree di Cold Bay (16,5° C) e Unalaska (13,3° C nel giorno di Natale e temperature sopra i 10° C per almeno 8 giorni consecutivi).
La situazione nello Stato è davvero anomala: l’allarme è legato al cambiamento climatico, che sta provocando non solo qui, ma in tutto il mondo fenomeni estremi sempre più frequenti e violenti proprio a causa dell’uomo.
Secondo uno studio pubblicato lo scorso novembre sulla rivista Nature Communications, si prevede un clima artico con più pioggia invernale che neve, a partire dal 2060 o dal 2070. Il tempo per agire non è molto, la situazione è preoccupante e il dato viene sottolineato da svariati scienziati ormai da tempo.
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“Dicembre è stato un mese invernale tempestoso, strano e d’impatto in buona parte dell’Alaska – ha scritto su Twitter il ricercatore Rick Thoman – Da un freddo inusuale a un caldo senza precedenti, nevicate eccessive e siccità da record. In più, tormente dure, piogge paralizzanti e venti che hanno provocato danni“.
Insomma, questi fenomeni estremi sono ormai all’ordine del giorno. Occorre, dunque, una sensibilizzazione ma soprattutto un’azione immediata per frenarli al più presto, prima che la situazione diventi irreversibile.
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