Un altro “no” alle rinnovabili in Italia: ecco perché e dove

Bloccato il progetto per il nuovo parco eolico nel porto di Genova. Un vero e proprio ulteriore freno alle fonti rinnovabili in Italia: perché? 

L’utilizzo di energia che provenga da fonti rinnovabili è un’esigenza sempre più forte, per spingere verso una transizione ecologica. Purtroppo, però, il rispetto dell’ambiente sembra non essere una priorità, almeno per quanto riguarda alcuni progetti.

pala eolico
Pala, eolico (foto Pixabay)

Si tratta di sistemi che potrebbero avvantaggiare il nostro Paese, è evidente soprattutto nel momento che stiamo vivendo. L’Italia, infatti, come molti altri Stati è a rischio per l’approvvigionamento di gas dall’Est Europa e quindi di energia. Un pericolo che sarebbe sicuramente minore, se si scegliesse la direzione delle fonti rinnovabili e quindi di una seppur minima autosufficienza.

Il “no” del Governo a un progetto, in particolare, ha sollevato parecchie polemiche anche da parte degli ambientalisti nei giorni scorsi. Stiamo parlando del nuovo parco eolico che si sarebbe dovuto costruire a Genova, sulla diga foranea di prossima costruzione nel porto.

Il Ministero della Cultura ha infatti scelto di bocciare il progetto, dando parere negativo in merito all’Autorità di sistema portuale. D’altro canto, però, ha dato l’ok per la realizzazione della diga foranea. Ecco cosa è successo e perché sono state prese queste decisioni.

Rinnovabili: niente parco eolico

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Genova (foto Pixabay)

Il progetto per la realizzazione di un nuovo parco eolico nel porto di Genova, sopra la diga foranea, avrebbe un impatto negativo in quanto “deturpa il paesaggio e pregiudica il panorama“. Questo è il messaggio del Ministero della Cultura per quanto riguarda la bocciatura all’utilizzo delle pale eoliche nell’area.

Area che, però, vedrò realizzata la nuova diga. Infatti, il progetto è stato approvato con addirittura 15 giorni d’anticipo rispetto al termine previsto per legge dalla Commissione Via-Vas del Ministero per la Transizione ecologica.

La Liguria (ma anche l’Italia) quindi, rinuncia un’altra volta alla possibilità di produrre energia in modo pulito. Non è la prima volta: secondo quanto riferito anche dai media locali, la regione avrebbe una produzione di energia eolica praticamente ferma e sfrutta pochissimo le potenzialità del suo territorio.

Potenziale sprecato

In merito, Legambiente Liguria Onlus ha commentato sui social: “Incomprensibile lo stop paesaggistico rispetto ad altre criticità. La Regione dia impulso alle rinnovabili, aggiornando il Piano energetico e rivedendo le aree non idonee all’eolico“.

L’associazione ribadisce i propri dubbi sul posizionamento delle pale eoliche, a causa delle condizioni di ventosità non ottimali per garantire la produzione elettrica ma anche per questioni di sicurezza. Tuttavia, Legambiente Liguria non condivide la bocciatura per motivi paesaggistici.

Si contesta l’impatto relativo alla altezza delle pale ma la nuova diga, come una muraglia che svetta per sette metri fuori dall’acqua ed ha una lunghezza di oltre tre chilometri non comporta un impatto paesaggistico?“.

Secondo quanto riferito dall’associazione, poi, la Regione Liguria avrebbe un potenziale di 500 MW da eolico ma al momento sono 34 gli impianti in funzione per una potenza di di 65.9 MW.

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