Hai mai sentito parlare del rito spirituale Cha no yu? È qualcosa di davvero incredibile! Continua a leggere per scoprire come funziona e in cosa consiste.
Cha no yu è un rituale estremamente importante e molto conosciuto in Oriente. È un rito sociale e spirituale che viene praticato in particolar modo in Giappone e rappresenta una delle arti zen più note della tradizione giapponese.
Il rituale Cha no yu, che tradotto in italiano vuol dire con esattezza “cerimonia del té“, è stato spiegato dal monaco Murata Shukō attraverso un’interessante metafora che cita:
“uno splendido cavallo si manifesta meglio in un’umile capanna che in una sontuosa stalla”.
Il cavallo sta ad indicare la mente umana, mentre invece l’umile capanna si riferisce al tè come elemento essenziale, semplice e minimalista, proprio come lo è la cultura giapponese.
Infatti, il Cha no yu è una cerimonia che si svolge proprio all’insegna della semplicità e dell’umiltà. Viene praticata all’interno di una stanza chiamata chashitsu alla quale si può accedere solo passando attraverso un ingresso molto basso. Questo per costringere le persone a piegarsi per superare la porta, assumendo una posizione, appunto, umile.
La cerimonia del Cha no yu si svolge all’interno di una stanza che esteticamente incarna pienamente gli ideale della culturale zen orientale. A dare il via a questa rivoluzione anche visuale, del luogo in cui viene svolto il rito, è stato un monaco buddista di nome Sen no Rikyū.
Egli vedeva la stanza del tè come un luogo completamente privo di attaccamenti ai beni materiale. L’unica cosa che doveva esserci al suo interno era soltanto la piena libertà, senza alcun riferimento alla vita esterna e mondana.
A tal proposito, il monaco buddista ideò quattro principi basilari sui quali fondare l’intera Cermonia del tè:
Il luogo in cui si svolge il rituale Cha no yu è solitamente piccolo, con poche finestre che si tendono leggermente ad oscurare. Questo per permettere alla luce di filtrare ma in maniera molto fioca così da donare un particolare fascino ad ogni elemento presente all’interno della stanza.
Prima che la cerimonia inizi, ogni partecipante prende posto e solo quando tutti si sono sistemati appare colui che ha il compito di preparare il tè: il teishu.
Questo personaggio fa il suo ingresso scostando una porta scorrevole e comparendo inginocchiato davanti agli ospiti. Il teishu inizia a posizionare tutti gli utensili necessari alla preparazione, compresa la tazza nel quale andrà versato il liquido chiamata: chawan.
Una volta che il tè è pronto viene pronunciato il tipico rituale:
“okashi o dōzo“
Tradotto in italiano vuol dire “servitevi del dolce, prego“, un invito ai partecipanti a consumare appunto i dolci offerti durante il rito.
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