Un’idea del tutto innovativa arriva all’interno dell’Università italiana. Scopriamo subito insieme cosa sta accadendo e perché.
Il mondo si sta dirigendo a gran velocità verso un futuro che sembra sempre più tecnologico e simile a quello mostrato negli innumerevoli film di fantascienza. Tuttavia, quella a cui stiamo assistendo, non è assolutamente finzione ma pura e semplice realtà.
A dimostrazione di quanto detto, vogliamo parlare di un caso che ultimamente è finito sotto gli occhi dell’opinione pubblica in maniera decisamente positiva. Si tratta di qualcosa di assolutamente futuristico, avvenuto all’interno dell’Università di Padova.
Durante la sua campagna elettorale per diventare rettrice dell’Ateneo di Padova, Daniela Mapelli aveva fissato diversi obiettivi. Tra questi, uno in particolare aveva riscosso maggiore interesse. Il suo desiderio era quello di rendere l’Università un luogo il più possibile inclusivo.
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L’intento a cui aspirava Daniela, era quello di garantire maggiore sostegno e accompagnamento agli studenti con necessità particolari. Un traguardo, questo, che aveva promesso di raggiungere a costo di dover attuare dei progetti anche rivolti ai singoli.
Daniela Mapelli aveva più volte ribadito che, nonostante i molteplici piani positivi realizzati fino ad ora, c’era bisogno di intraprendere una direzione quanto più rivolta all’inclusività. Questo è sempre stato per lei un aspetto fondamentale per l’ottenimento di una società realmente aperta a tutti.
Grazie anche ai suoi buoni propositi, Daniela è stata eletta come nuova rettrice dell’Università di Padova. Una volta acquistato il potere decisionale, ha mantenuto l’impegno che fino a quel momento aveva portato avanti durante le sue campagne. In che modo?
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Avvalendosi di veri e propri robot di telepresenza. Attraverso un grande investimento, l’Università di Padova è ora in grado di fornire dei robot alle persone malate, che si trovano in quarantena o che temporaneamente sono impossibilitate a frequentare le lezioni in presenza.
Ognuna di queste apparecchiature futuristiche ha un costo di oltre 4.000 euro. Questi robot sono in grado di muoversi per i corridoi dell’Ateneo e di spostarsi da un’aula universitaria all’altra.
Non solo, sono pilotati da casa direttamente dagli studenti che partecipano ad ogni lezione, quasi come se fossero davvero all’interno dell’edificio.
Certamente si tratta di un vantaggio per chi frequenta quella scuola in particolare ma, allo stesso tempo, parliamo anche di una vittoria per l’intera civiltà.
Ed ecco che l’Università di Padova è riuscita a compiere un enorme passo in avanti che nessuno aveva compiuto fino ad ora. I robot sono una vera svolta, garantiscono un’inclusività mai ottenuta prima, rendendo autonomi anche gli studenti che sono costretti a seguire le lezioni a distanza.
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Parliamo di un mezzo sicuramente migliore rispetto ai classici metodi di studio a distanza adottati sino ad oggi. Una delle testimonianze sull’efficacia di questi nuovi robot arriva proprio da uno studente di Ingegneria Informatica dell’Università di Padova, Francesco Elia Rizzo, che dichiara:
“L’Università non é solo assistere alle lezioni, ma anche poter socializzare, andare in corridoio, farsi delle grasse risate. Con un robot di telepresenza, uno studente può andare dove vuole, restando autonomo”.
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