L’abbattimento dello scoiattolo grigio è stato deciso in una regione italiana. La misura presa a causa della sua pericolosità per l’ecosistema, come specie esotica invasiva.
In Italia, in particolare in una regione, si procederà con l’abbattimento dello scoiattolo grigio. La decisione è arrivata in questi giorni, attraverso una delibera della Giunta Regionale, vista la pericolosità di questa specie per l’ecosistema.
Lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) è infatti ritenuto una specie esotica invasiva nell’Unione Europea: secondo quanto riferito nella delibera, la sua diffusione potrebbe portare “impatti negativi sia sugli ecosistemi colonizzati sia sulle attività antropiche“.
Si tratta dell’Emilia Romagna, dove lo scoiattolo grigio è stato individuato come bersaglio del Piano di controllo ed eradicazione. In particolare, questa specie andrebbe a scortecciare gli alberi rendendoli più esposti all’attacco da parte di malattie e parassiti.
Inoltre, lo scoiattolo grigio metterebbe a rischio estinzione le popolazioni di scoiattolo comune ma prederebbe anche uova e nidi di uccelli. Altresì, entrerebbe in competizione con altre specie autoctone del bosco per utilizzare le cavità degli alberi.
Infine, questo simpatico mammifero andrebbe ad intaccare la produzione di noccioline, consumandole prima che queste ultime maturino completamente nei noccioleti. Non solo, ne sottrae i semi, portandoli nelle tane in vista del letargo.
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Catturati e uccisi col gas
Attualmente, lo scoiattolo grigio si troverebbe per lo più in alcune aree d’Italia: dapprima avvistato in Piemonte, Lombardia e Liguria – tutte regioni in cui è già stato censito – ma recentemente è stato rintracciato anche nel Piacentino.
Per questo, la Regione Emilia-Romagna ha elaborato il piano di intervento: obiettivo, come detto, è evitarne la diffusione e le conseguenze negative sulla flora e la fauna locale ma anche su alcune attività umane.
Inizialmente, dunque, si farà un monitoraggio delle aree in cui è stato individuato lo scoiattolo grigio attraverso foto-trappole e osservazioni occasionali. Successivamente, si passerà alla loro cattura ed eliminazione. Verranno quindi attirati in gabbie-trappola, attraverso l’uso di esche come noccioline o noci, e poi sottoposti a eutanasia in loco: saranno dunque uccisi all’interno di contenitori ermetici di plastica, utilizzando anidride carbonica.
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Per ogni animale catturato si valuteranno il sesso, il peso, lo stato riproduttivo e la lunghezza del piede posteriore: questi dati saranno riportati su apposite schede predisposte dalla Regione Emilia-Romagna. Le carcasse, poi, verranno smaltite in terreni adeguati.
Pur riconoscendo la necessità di salvaguardare la biodiversità italiana ed europea, una riflessione merita di essere fatta. Perché l’Italia, a differenza di altri Paesi, sceglie di procedere con l’abbattimento e non con misure alternative? Nel Regno Unito, ad esempio, gli scoiattoli grigi sono sì un pericolo ma vengono sterilizzati in massa e non uccisi.