Pochi sanno che uno degli strumenti più utilizzati al mondo, lo scontrino fiscale, è un elemento tossico non solo per l’uomo, ma anche per l’ambiente. Scopriamone i dettagli e gli effetti sul pianeta.
Quante volte è capitato di prendere un caffè, ritirare lo scontrino e buttarlo subito dopo nel cestino? Un automatismo che, ormai, è diventato pura routine e di cui, probabilmente, dimentichiamo anche l’esistenza, dal momento che decidiamo di gettarlo nell’immediato.
Il compito di questo tascabile foglietto assolve a due precise funzioni dei nostri tempi: informare il cliente dell’acquisto avvenuto, col conseguente obiettivo di evitare, poi, il fenomeno dell’evasione fiscale. Scopriamo, allora, di cosa è realmente composto uno scontrino fiscale.
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Lo scontrino: ecco perché inquina tanto
Si sa, la maggior parte degli scontrini emessi si trasforma in mera immondizia, senza alcuna finalità successiva. Spesso, senza pensarci troppo, qualcuno li butta nella carta, commettendo un errore non da poco. Già, perché non tutti sanno che la carta termica non è riciclabile, pertanto andrebbe gettata nel contenitore dell’indifferenziato.
Ciò che accomuna la carta normale è precisamente la cellulosa, chiaramente non presente all’interno di ricevute bancomat, foglietti con numeri per attendere in coda e scontrini fiscali. Questi ultimi, infatti, sono composti di carta termica, materiale pregno di colorante e molto nocivo per l’uomo, oltre che per l’ambiente.
Infatti, il bisfenolo, sostanza alquanto tossica e plastica, è presente all’interno della maggior parte delle carte termiche che ricoprono i minuscoli foglietti, veri e proprio killer del pianeta. Oltre il danno, la beffa: questo composto chimico è correlato all’insorgenza di malattie legate allo sviluppo sessuale maschile nel feto, oltre che a problemi di fertilità nell’uomo adulto. Ecco perché gli scontrini sono assolutamente considerati tossici e per nulla riciclabili.
La Francia dice no allo scontrino
In fondo, se dovessimo fermarci a riflettere, quanta carta riusciremmo a risparmiare, ogni giorno? Questo pensiero, in Francia, è arrivato eccome: il cliente, se vuole, può scegliere di ricevere lo scontrino in forma digitale, per mezzo di e-mail.
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Difatti, l’iniziativa è stata accolta dal 60% delle persone nei vari punti vendita aderenti al progetto. Certo, non si tratta di un obbligo, ma il tutto rimane a discrezione dell’acquirente. Il direttore della comunicazione della famosa catena di supermercati Systèm U, dove è nata l’idea, ha calcolato un risparmio di circa 40.000 km di rotoli di carta presso i vari 1600 punti vendita.
Che questa iniziativa prendesse piega anche in altri supermercati italiani? L’auspicio è grande.